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Politica

Quattro proposte per un paese più sicuro

Carmine Catalano e Sandro Laera

Una conferenza stampa sul tema della sicurezza ha avuto luogo mercoledì scorso presso il bar Nottingham. L’evento, organizzato da Carmine Catalano di Rinascita Civica, ha visto la partecipazione non solo di vari cittadini particolarmente interessati alla questione, ma anche del consigliere di opposizione Sandro Laera, che ha abbracciato appieno l’iniziativa del sindacalista.

“A sicurezza stiamo davvero messi male” – esordisce così Catalano, parlando di quello che è un fenomeno in crescita nel nostro paese: i furti in casa e nelle attività commerciali. Da quanto ci viene riferito, molti di questi soggetti che subiscono tali atti criminosi non denunciano, presi dalla totale sfiducia nei confronti della legalità.

Catalano parla di quattro proposte, ma lo fa solo dopo aver fatto una precisazione sulle “spese inutili” compiute da questa amministrazione, di quei circa 29mila euro “regalati” a tecnici esterni per perizie o lavori che erano già stati svolti da qualcun altro: è il caso dei valori venali, dove vi era già la perizia dell’ing. Di Bonaventura, e la questione di via Schumann per la quale vi era già il parere dell’Autorità di Bacino. Con quei soldi, spiega Catalano, si sarebbero potute mettere delle telecamere a circuito chiuso nelle zone più critiche del paese. “Bisogna operare una politica di spending review, evitando spese inutili a vantaggio di tecnici o pseudo tali”. Inoltre – tuona il sindacalista – “Paghiamo le tasse per i servizi. Le istituzioni devono intervenire”.

Altra questione brevemente sfiorata è stata quella dell’illuminazione pubblica: sebbene il Comune spenda una cifra esorbitante per tale servizio (che in effetti si attesta in media sopra i 400.000 euro annui, più altri 85.000 per la manutenzione), molte strade del paese (come lamenta un cittadino presente) sono ancora al buio. E allora ci si chiede come ci si possa sentir sicuri, se si ha paura a passeggiare per quelle vie quando fa buio.

Ora veniamo alle quattro proposte. Come primo passo, Catalano chiede un “tavolo di concertazione” tra tutte le parti in causa, coinvolgendo dunque Carabinieri, Polizia Municipale, Polizia Penitenziaria e Polizia privata (la Metronotte). Lo step successivo sarebbe l’installazione di telecamere a circuito chiuso: suggerisce all’Assessore al bilancio e al Sindaco di destinare in tal senso circa 40mila euro l’anno a tale scopo, secondo un processo graduale da spalmare nell’arco di cinque anni. “Con 200mila euro si garantirebbe la presenza su tutto il territorio delle telecamere, che sarebbero collegate al Comando dei Carabinieri di Gioia del Colle”. Altra iniziativa, sarebbe quella di investire maggiormente sulla Polizia privata, come già fatto da alcuni comuni dell’hinterland barese. L’ultima proposta riguarda invece la presenza degli extracomunitari in paese. Catalano propone di formare un database dove registrare queste persone, un elenco che potrebbe essere utilizzato anche durante la campagna cerasicola per reperire mano d’opera. Aggiunge, poi, che bisognerebbe confrontarsi periodicamente con queste persone, anche per capire in che condizioni vivono, se hanno contratti d’affitto regolari o semplicemente se dotati di permesso di soggiorno. Inoltre, Turi, “essendo un paese tranquillo – sostiene il coordinatore di Rinascita Civica – rischierebbe di ospitare qualche cellula dormiente del terrorismo”.

In completo accordo con quanto affermato da Catalano, è il consigliere di opposizione Sandro Laera, il qualche offre il suo appoggio in nome di Fratelli d’Italia. Sostiene che sarebbe opportuno anche convocare un consiglio monotematico. Tuttavia, ci tengono a precisare i presenti, l’incontro non ha colori politici, dato che la sicurezza delle persone dovrebbe essere interesse di tutti. Proprio per questo, l’invito era stato allargato a tutti i rappresentanti dei partiti locali come anche ai consiglieri di maggioranza. Nessuno comunque è intervenuto.

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