Cassonetti in fiamme: la storia continua
Sembra di ascoltare ormai un disco rotto, fermo su un ritornello con una voce stonata che infastidisce pure chi si ferma ad ascoltare.
È questo quello che si ripete, ormai da diverse settimane, nel nostro comune. Una chiamata d’emergenza, una corsa da parte dei volontari della protezione civile, l’impegno a spegnere i fuochi e la speranza che non si verifichino più.
Nonostante l’invito e le accortezze espresse la scorsa settimana, sulle nostre colonne, dall’Assessore Gianvito Pedone e da Vito Catucci, si è ripetuto, anche questa settimana, l’antipatico episodio di un cassonetto “che fumava”. Ancora una volta, il comportamento incivile di qualcuno, ha recato un serio pericolo per molti e, nonostante il rapido intervento della Protezione civile, questa volta il cassonetto dei rifiuti dell’indifferenziata non ha avuto fortuna.
“Si trattava infatti – spiega il coordinatore della Protezione Civile, Marco Di Pinto – di un cassonetto con la copertura in plastica. A causa del calore sprigionato dalla cenere gettata da qualcuno, non siamo riusciti a salvarlo e abbiamo dovuto allertare Vito Catucci”.
Comportamenti dettati forse dall’ignoranza e dalla maleducazione; zioni di inciviltà che potrebbero avere conseguenze ben differenti e voci e parole degli addetti al mestiere che ormai si spendono ma volano al vento. Ci auguriamo che il calore derivato dal fascino del camino non diventi causa di ben più seri problemi pubblici e che si adoperino azioni efficaci per lo spegnimento degli stessi carboni.