“Guarderanno a colui che hanno trafitto”
Venerdì 8 gennaio alle 19, presso il Centro Studi “Matteo Pugliese”, è avvenuta la presentazione del libro “Guarderanno a colui che hanno trafitto” dell’autore don Pasquale Pirrulli.
“Il Centro Studi è onorato di presentare il volume di una persona che penso tutti quasi voi conoscete, don Pasquale Pirrulli, che è stato parroco a Turi per ben 27 anni”, ha introdotto il professor Domenico Resta.
L’incaricato della presentazione è stato don Nicola D’Onghia che, dopo aver letto approfonditamente il nuovo libro di don Pasquale, è sembrato molto felice di raccontare le sue impressioni: “Già dal titolo ci invita ad entrare in questo grande mistero, che è quello della croce. Vi cito l’introduzione del libro perché molto importante: «Mi sono incamminato sulle tracce che il mistero del crocifisso ha lasciato nei secoli e di esprimere la bellezza e la drammaticità di un tema affascinante per fede e la stessa arte quale quello del crocifisso». È un testo particolare perché è di uno studioso di teologia che si pone di fronte alla produzione artistica, infatti Don Pasquale richiama l’insegnamento dei pontefici sulla diaconia dell’arte. Il rapporto tra la teologia e la cultura, in particolare l’arte, rende molto interessante questo libro”.
“L’autore – prosegue don Nicola D’Onghia – ha fatto una cosa coraggiosa, perché è partito dai primi secoli dell’era cristiana arrivando fino ai nostri giorni, quindi c’è un lavoro non indifferente, un lavoro che ci dimostra come la teologia e l’arte si influenzano a vicenda. È stato coraggioso secondo me perché la croce al giorno d’oggi fa discutere, fa discutere in tanti modi, ad esempio sulla presenza nei luoghi pubblici. Dobbiamo considerare che adesso la croce è un segno di fede ma anche d’identità culturale”.