Archivio Turiweb

La Voce del Paese – un network di idee

Attualità

Cassonetti in fiamme: il disagio continua

cassonetto facebook

Sembra che a tutte le tradizioni natalizie ed invernali in generale, da qualche anno, se ne sia aggiunta un’altra, tutt’altro che positiva e che dobbiamo cercare a tutti i costi di non preservare. Dobbiamo perché è qualcosa che parte proprio da noi cittadini, e di cui noi stessi subiamo le conseguenze, direttamente o indirettamente. Stiamo parlando degli incendi che interessano i cassonetti del nostro paese, causati dal conferimento della cenere ancora calda.

Al riguardo, dopo la segnalazione che abbiamo riportato nello scorso numero, abbiamo intervistato l’assessore Gianvito Pedone e Vito Catucci, amministratore dell’omonima ditta, per un approfondimento sul problema e un appello alla cittadinanza.

Assessore Pedone, potrebbe dare un’idea generale del problema ai nostri lettori?

“Il problema va avanti da qualche anno e la frequenza settimanale è di circa 2-3 interventi, tra quelli ufficiali durante i quali intervengono i volontari della Protezione Civile con la strumentazione antincendio, e quelli spontanei da parte dei cittadini che tentano di limitare i danni con i loro mezzi domestici, come secchi pieni d’acqua e idranti. Tuttavia gli interventi del secondo tipo non sono poi così frequenti”.

Cosa va a causare questi piccoli e improvvisi incendi?

“La causa è lo smaltimento, sempre da parte degli stessi cittadini, di cenere ancora calda, prelevata dai camini delle abitazioni, nei cassonetti, che perciò prendono fuoco e si ritrovano in poco tempo ad essere in fiamme. In realtà basterebbe davvero poco per evitare tutto questo: lasciare la cenere in una lamiera o in un contenitore metallico per un giorno circa prima di gettarla via. In questo modo la cenere si andrebbe a raffreddare e la si potrebbe tranquillamente gettare nei cassonetti adibiti, in attesa della partenza del servizio di raccolta differenziata.”

Signor Catucci, quali danni e disagi si vengono a creare con questi incendi?

“Oltre agli ovvi danni ai cassonetti, il problema più grave è la combustione di alcune sostanze, come le plastiche che vanno a liberare diossina, pericolosissima quando viene respirata. Inoltre è sempre una cattiva abitudine quella di riversare nei cassonetti ogni tipo di materiale che può essere recuperato. L’obiettivo di recuperare le cose è il senso generale”.

Assessore, è possibile attuare dei controlli per prevenzione?

“Un’operazione di controllo e monitoraggio attuata su tutti i cassonetti del territorio è impossibile. Tuttavia ci affidiamo al buon senso e alla civiltà dei cittadini turesi, perché con questo modo di fare devono ricordare che creano un danno anche a loro stessi, oltre che al loro paese.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *