Propositi nuovi, abitudini vecchie

“Non è possibile che nei primi 5 giorni del nuovo anno abbiamo già spento 2 cassonetti. Purtroppo c’è ancora l’usanza di gettare la cenere rovente nella spazzatura, e questo è il risultato. Considerando anche che per i cassonetti in questione non è la prima volta che capita” – ha affermato un membro della Protezione Civile quando gli abbiamo chiesto cosa fosse successo.
Pubblicando un post rivolto ai cittadini turesi con le foto degli spegnimenti sul gruppo facebook “Gruppo Comunale Protezione Civile Turi Aesculapius”, gli addetti della Protezione Civile hanno cercato di rendere di dominio pubblico l’assurda situazione, per far sì che i responsabili possano rendersi conto dei problemi che, anche inavvertitamente, possono causare.
Il fatto, anzi i fatti, sono accaduti il 2 ed il 5 gennaio di questo nuovo anno, rispettivamente nelle strade di via Gioia canale e via Sammichele. La grande problematica di questi incidenti è che chi li va a risolvere ci rimette sicuramente di salute. Se il fuoco è acceso da molto, lo spegnimento diventa senza dubbio più complicato, poiché gli addetti non possono “semplicemente” gettare acqua, ma devono effettuare delle manovre con delle pale, che possano permettere il raggiungimento delle zone ancora roventi all’interno del cassonetto. Queste operazioni espongono inesorabilmente i volontari all’inalazione dei gas nocivi che provengono dalla spazzatura.
Sperando che i responsabili abbiano recepito il messaggio, non possiamo che augurare ai membri della Protezione Civile di non dover più svolgere compiti così pericolosi.