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Notarnicola, attacchi diffamatori “de relato”

Vito Notarnicola

Uno dei mali peggiori del nostro paese è quello di riferire per interposta persona, di accusare uno o più soggetti basandosi sul mero sentito dire e di costruire un intero castello con fondamenta di burro. Ed il Sig. Orlandi non si sottrae a questo sport collettivo, incentrato in via esclusiva su pettegolezzi di piazza, con l’aggravante di aver attribuito alla persona del sottoscritto, in qualità di consigliere comunale, una frase in realtà mai pronunciata nelle forme denunciate e di aver sublimato il tutto in una nota, pubblicata sul Fax del 12 dicembre 2015 e, circostanza ancora più grave, inviata formalmente al Prefetto di Bari ed al Comandante della locale Stazione dei Carabinieri.
Con l’auspicio che gli organi di cui sopra procedano al fine di accertare i fatti e le eventuali responsabilità e riservandomi di adire le competenti autorità al fine di tutelare la mia persona a fronte di attacchi diffamatori, ritengo necessario chiarire in questa sede la questione sotto il profilo squisitamente politico.
Sin dai primi giorni di ottobre, gli assessorati alla cultura ed alla Polizia Locale del Comune di Turi avevano accolto alcune proposte, provenienti da più fronti, finalizzate a realizzare mercatini natalizi  nel periodo di dicembre.
Con lo scopo di facilitare il dialogo tra i commercianti turesi e di comprendere se e come una proposta del genere potesse essere realizzata, i due assessorati hanno provveduto ad invitare, in data 19 ottobre, presso la sala consiliare del Comune di Turi, più di sessanta attività commerciali locali.
L’invito, è bene precisarlo, è stato notificato a mano da un dipendente comunale, in modo da evitare intoppi con la posta e rischi di mancata ricezione (oltre che un aggravio di costi a carico del Comune) ed è stato inoltrato alle sole attività che potevano essere interessate alla proposta, escludendo a priori talune tipologie che, per attività svolta e merce venduta, non avrebbero avuto, a nostro modesto punto di vista, alcun interesse alla partecipazione ad eventuali mercatini. È il caso, questo, del Sig. Orlandi, che tuttavia, se onesto intellettualmente, non può che darci atto della circostanza che la sua gentile consorte, in quanto titolare di un’altra attività, forse più adeguata a dei piccoli chioschi natalizi, sia invece stata invitata.
Circa il mancato coinvolgimento di alcune attività che, in astratto, avrebbero potuto essere interessate ai mercatini, si tratta di una dimenticanza legata all’assenza di una completa banca dati delle attività in essere a Turi (a dimostrazione della circostanza che chi ci ha preceduti non si poneva affatto il problema del coinvolgimento delle attività commerciali), mancanza che stiamo comunque provvedendo a sanare.
Mi sia consentita a questo punto una veloce digressione, utile a smentire le considerazioni, poco informate, del Sig. Orlandi, il quale accusa l’Amministrazione di scarso confronto ed ascolto nei confronti dei commercianti, con particolare riferimento alla tanto famigerata isola pedonale.
Anche in questo caso, il Sig. Orlandi riferisce de relato e, con ciò, sbaglia: l’assessore Gianvito Pedone ha più volte richiesto ed organizzato riunioni, coinvolgendo le attività interessate, purtroppo ricavandone sempre e comunque esperienze poco concludenti, poiché la categoria in questione, anche su tematiche semplici, quale può essere l’istituzione di un’isola pedonale, non riesce a fare sintesi, poiché ciascuna attività rincorre obiettivi personali che divergono, per assurdo, anche dalle finalità delle attività strettamente limitrofe.
Senza considerare le convocazioni andate del tutto deserte o con una partecipazione estremamente limitata dei commercianti.
È legittima, direi auspicabile, la richiesta di coinvolgimento ed è doveroso da parte degli amministratori rispondere alla stessa. Peccato che, ritornando alla riunione sui mercatini natalizi, a fronte di oltre sessanta inviti notificati a mano, si siano presentati solo dieci commercianti. È colpa degli amministratori che non coinvolgono o dei commercianti che non si presentano?
Ma andiamo avanti. Come riferisce il Sig. Orlandi, la riunione fu condotta dalla Vicesindaco Lavinia Orlando e dal sottoscritto, in qualità di consigliere delegato alle attività produttive (assente l’Assessore Pedone per sopraggiunti impegni personali).
Le poche attività presenti, salvo un’unica eccezione, erano le stesse che insistono nella zona ricompresa tra la Villa comunale, via XX Settembre e P.zza Orlandi. Inutile precisare l’ovvio: nonostante l’ordine del giorno fosse altro, la discussione si è immediatamente incentrata sulla tematica relativa all’isola pedonale, con tutti gli annessi e connessi, occupando oltre i tre quarti della riunione, unitamente alle enormi, quasi insormontabili, difficoltà “caratteriali” che impediscono alle attività turesi di fare rete, fino a giungere all’assenza di un’adeguata associazione dei commercianti che permetta loro di presentare istanze unitarie e più forti.
A fronte delle lamentele che giungevano quasi esclusivamente dalla Sig.ra Catucci, che accusava l’Amministrazione di averle cagionato, con l’istituzione dell’isola pedonale, un importante decremento negli utili della sua attività, il sottoscritto ha invitato i commercianti presenti a ragionare sulle diverse circostanze che andavano nel senso inverso rispetto alla tesi della Sig.ra Catucci, a cominciare dal caldo incessante dell’estate appena trascorsa, che ha fatto riversare i cittadini in villa e, per la proprietà transitiva, anche nelle attività commerciali presenti nella zona, proprio per trovare refrigerio – differentemente da quanto capitato nell’estate 2014, molto più fredda.
Altro esempio da me apportato è stato il seguente: se è vero che le attività hanno subito riscontri negativi a causa della chiusura dell’area villa, per quale ragione i commercianti hanno richiesto  un incremento dell’estensione dei dehors (spazi esterni autorizzati dal Comune, per cui le attività pagano adeguato canone)?
La discussione verteva, dunque, su questo punto: se io vedo i tavoli pieni, a tal punto da rendere necessaria un’estensione dei dehors, com’è possibile che gli incassi si siano così notevolmente ridotti? E, se è vero che riduzione c’è stata, chi meglio di un soggetto terzo (come la Finanza) potrebbe effettuare tale verifica?
Questo è stato il tenore della conversazione, condotta con toni elevati, da entrambe le parti, tanto da spingere, ad un certo punto, la Vicesindaco Orlando a chiedermi di abbassare la voce – e di non di certo a rimproverarmi per quanto affermato, come riferisce, sempre sbagliando, il non presente Sig. Orlandi.
Un conto è zittire una cittadina e minacciarla di mandare la Guardia di Finanza (per quanto, se non si ha nulla da nascondere, una frase di questo tipo non dovrebbe intimorire nessuno), un conto è inserire la GdF in un discorso ben più complesso ed articolato, come organo deputato a verificare la reale consistenza degli incassi di un’attività.
E non posso esimermi dal precisare un’ulteriore circostanza: tanto la discussione è servita che, nei giorni successivi, la stessa Sig.ra Catucci si è attivata per organizzare, in collaborazione con gli altri commercianti della Villa comunale, le associazioni locali e l’Amministrazione comunale, le due serate che si terranno sabato 19 e domenica 20 dicembre e che saranno caratterizzate da musica, artisti di strada e gastronomia, sulla falsariga di quanto già avvenuto, a gennaio 2015, per merito dei commercianti di via Gramsci (che proporranno una simile iniziativa anche per il 2016).  
Per concludere, suggerirei al Sig. Orlandi di vagliare con estrema attenzione le fonti che a lui si rivolgono e chiedono ausilio, prima di giungere a scrivere al Prefetto, ai Carabinieri ed a indignarsi ai quattro venti, spiattellando sui giornali circostanze a lui ignote, in quanto non vissute in prima persona. Allo stesso Sig. Orlandi suggerirei altresì di utilizzare in modo più proficuo tutta l’energia, finora impiegata semplicemente per scrivere su giornali e social network (diffamando in questo caso un pubblico amministratore): perché non utilizzarla al fine di favorire la nascita di un’associazione che racchiuda quante più attività possibili, che sappia rappresentare, in maniera univoca – cioè più forte – gli interessi dei commercianti e che sia da ausilio rispetto all’organizzazione di attività promozionali (come accade da tanti anni in molti dei paesi limitrofi)?
Il rispetto che lui giustamente esige, come cittadino e commerciante, dagli amministratori è il medesimo che il sottoscritto, in qualità di cittadino e di consigliere, pensa di meritare. Ma il rispetto passa innanzitutto per il confronto che, per quanto acceso ed animato possa essere, non deve mai partire da accuse prive di fondamento. Non nego di aver pensato che il mio lavoro di sindacalista, abituato a difendere i diritti di dipendenti non retribuiti, possa aver esacerbato, in modo del tutto inconscio, gli animi di qualcuno dei presenti alla riunione e generato le accuse lette sui giornali. Auspico semplicemente che, per l’avvenire, i preconcetti cadano: da parte mia e dell’intera Amministrazione, come ampiamente dimostrato, le porte sono e restano spalancate.   

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