Conferenza “testamento Notar Santo Cavallo”
Filantropia è amore verso il prossimo, è generosità, è cultura letteraria e filosofica, è beneficenza ed è anche sensibilità, tutte qualità che il turese Notar Santo Cavallo aveva in abbondanza.
Venerdì 4 dicembre presso il Centro Studi di Turi, l’avvocato Cesare Romanazzi introdotto dal professor Domenico Resta, ha tenuto una conferenza denominata “San Domenico: il Testamento del Notar Santo Cavallo”.
“Santo Cavallo è stato uno dei grandi e purtroppo pochi filantropi che il nostro paese ha avuto. E’ nostro dovere riportare alla memoria queste personalità che hanno contribuito alla storia del nostro paese.” ha affermato il professor Resta in apertura.
Romanazzi invece s’è incaricato di mostrarci il suo studio sul testamento lasciato da Cavallo, che fu redatto all’interno di una stanza del palazzo municipale.
Ci fa notare che è un testamento molto lungo, formato da ben 80 capitoli, nei quali vien data disposizione di come sarebbero stati trattati tutti i suoi averi, che erano davvero tanti. All’epoca il testamento era una sorta di redenzione per chi lo faceva, un modo per espirare tutti i propri peccati.
La cosa che lascia stupefatti, è che agli eredi fu lasciato poco, se non nulla in alcuni casi. Mentre la maggior parte del suo danaro e dei suoi possedimenti venivano ceduti all’ordine religioso degli Scolopi, con gli eredi che potevano solo usufruire dei beni immobili.
All’epoca gli Scolopi erano praticamente sconosciuti a Turi, fatto che sta a dimostrare l’enorme cultura di cui era dotato Cavallo, nonostante sia morto attorno all’età di soli 50 anni.
Nel testamento, oltre ai suoi averi, dà disposizione anche dei suoi debiti (relativamente pochi) ma soprattutto dei suoi crediti, che ammontavano a cifre esorbitanti considerando che a prestare danaro era una sola persona. Questo testimonia il fatto che Cavallo era un benefattore dal cuore d’oro, e non si lasciava sfuggire occasione per aiutare il prossimo.
Ma la sua beneficenza più grande, è stata quella di aver donato tutto agli Scolopi, poiché ordinò che essi dovevano costruire la chiesa di San Domenico, e adibire l’attuale palazzo municipale a scuola gratuita destinata a tutti, ricchi e poveri, per contrastare l’analfabetismo che attanagliava il nostro territorio.
Lavinia Orlando, presente alla conferenza, approfitta dell’occasione per far notare che a Turi è stata dedicata una via al Notar Santo Cavallo, ovvero la strada ex “vico primo traversa sinistra strada vecchia casamassima”, e che abbiamo ancora tante “viuzze” da dedicare a vecchi benefattori come lui.
La conferenza è terminata con un sicuro arrivederci per continuare a studiare ed ammirare i nostri avi, in modo tale magari da prenderne spunto per migliorare le situazioni attuali del nostro paese.