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Cultura

“Presenze Francescane” al Centro Studi

chiostro francescani

Si è tenuto, venerdì scorso, presso il Centro Studi di Storia e Cultura di Turi ‘Matteo Pugliese’, l’incontro dal titolo “Turi: Presenze Francescane”, a cura dell’architetto Piero Logrillo,  patrocinato dal Comune di Turi.
Le idee innovative di San Francesco interrogavano (e interrogano ancora oggi) profondamente il sistema socio-religioso che aveva perso di vista il significato della ‘povertà’, da sempre insito nel messaggio cristiano. Questo nuovo modo di pensare influirà molto sulla maniera di insediarsi nel territorio: ogni posto sarà idoneo alla predicazione. Inizialmente, i Francescani prediligeranno quelle zone rifiutate dalla città e volutamente tenute all’esterno delle mura urbane, come i lazzaretti. I primi insediamenti saranno, soprattutto, costituiti da edifici preesistenti o piccole costruzioni fatiscenti. Con l’aumentare dell’importanza dell’Ordine le Case Francescane diventeranno sempre più grandi. Nel 1240, Papa Gregorio IX riconoscerà l’Ordine dei Francescani che si  trasferiranno all’interno delle città.
Il Complesso Conventuale di San Giovanni Battista viene costruito tra il 1574-1865. Gli studi che sono stati fatti sono diversi: nel 1977/82, c’è quello del Benigno F. Perrone, nel 1999, quello di Pietro Antonio Logrillo e nel 1983, lo studio di Matteo Pugliese, per citarne alcuni. Anche Giovanni Lerede e diverse riviste locali si sono occupati di sottolinearne la storia. Il prof. Domenico Resta, presidente del Centro Studi ha elogiato l’esaustivo approfondimento di Logrillo sull’argomento e ha dichiarato che, dopo questo incontro, dove, vita, morte e miracoli del convento sono stati ampiamente spiegati, il Centro Studi ritornerà sul tema perché il prof. Giovanni Lerede illustrerà, in un’altra conferenza, i dettagli dei quadri presenti nella chiesa, essendo quest’ultimo studioso dei Conversi che, qui, a Turi, hanno dipinto diversi quadri.
Le origini dell’insediamento francescano di Turi risalgono ad un’antica cappella dedicata a San Giovanni, dove, si racconta avvenissero, peraltro, svariati miracoli. Nel 1574, la famiglia Moles avanza a Papa Gregorio XIII la proposta di insediare i frati francescani, nella nostra cittadina. L’autorizzazione è rilasciata nel 1575 e, nel 1605, accoglieremo i frati “Regolari Osservanti”, così definiti dalla storiografica perché intendevano perseguire con assoluta fedeltà il modello di vita e d’azione proposto da Francesco, a differenza dei “Conventuali” che vedevano l’Ordine strutturato secondo schemi più idonei a una vita di impegno pastorale.
La conclusione dell’incontro è stata affidata all’intervento dell’Assessore alla Cultura e Vicesindaco Lavinia Orlando: “Ringrazio il nostro relatore Logrillo per la disamina approfondita. Il Complesso Francescano è un luogo, in realtà, ancora sconosciuto a molti turesi. L’ho percepito, attraverso le manifestazioni. Quando hanno raggiunto il Chiostro, alcuni di essi non sapevano che ci fosse questo gioiello; il percorso di valorizzazione deve passare attraverso gli eventi e le mostre. Attualmente c’è il vincolo di gestione e non possiamo riqualificarlo. Vedremo, nel 2017, anno di scadenza dell’impegno dato al Teatro Kismet Opera, come operare la sua maggiore rivalutazione”.
“C’è, sicuramente la questione dello scambio dei locali con la chiesa. Qualche settimana fa – prosegue l’assessore alla cultura – abbiamo ricevuto un finanziamento statale: i sei alloggi popolari presenti al piano superiore saranno ulteriormente riqualificati. Cercheremo, certo, di preservare la distinzione tra i vari piani, facendo costruire una scala esterna che eviti l’attuale promiscuità con l’uso culturale del primo piano. Sono stata in dubbio su questa questione ma c’è una forte richiesta di alloggi popolari, di cui non si può non tener conto”.
Logrillo si è sincerato che, col tempo, vengano recuperati i lati del chiostro, tutti peraltro affrescati, che appartengono oggi alla chiesa; essi sono adibiti a deposito lì dove invece c’è una vera e propria galleria d’arte, dato lo splendore delle pareti dipinte.

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