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“Scende la pioggia, ma che fa…”

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“Scende la pioggia, ma che fa…” cantava Gianni Morandi nel lontano 1968. E probabilmente la stessa canzone l’hanno cantata pure gli impiegati del comune di Turi, quelli degli uffici tecnici del secondo piano, quando, dopo un violento acquazzone di giovedì scorso, si sono visti piovere dentro le stanze.
Di per sé, la cosa non costituirebbe un fatto tanto eclatante. Siamo abituati che in Italia può accadere di peggio, come accendere la tv e scoprire che il tetto di una scuola è crollato durante l’orario scolastico. Eppure, giunta in questi giorni, dopo il termine dei lavori di efficientamento energetico del Palazzo comunale, costati al comune non pochi soldini, la notiziola ci ha fatto storcere il naso. Cosa è successo? Le voci di piazza affermano che non sia stata messa bene la guaina al tetto e che questo avrebbe causato le infiltrazioni di acqua. Naturalmente nulla di confermato. Abbiamo dunque raggiunto telefonicamente l’assessore ai lavori pubblici Piero Camposeo, che ci ha spiegato che la ditta, insieme ai dipendenti del comune, sta provvedendo a verificare da cosa possa essere stato causato il problema. Questo il suo resoconto:
«Qualche avvisaglia vi era stata già sul finire dell’estate. Si erano riscontrate macchie di umidità sui solai degli uffici tecnici al secondo piano. Naturalmente la questione era stata segnalata, per capire effettivamente dove fosse il danno, atteso che nessuno ricordava che negli anni passati ci fossero stati mai problemi di infiltrazione. Sicuramente questa presa d’atto ha fatto pensare ai lavori che sono stati eseguiti in merito all’efficientamento energetico di tutto l’edificio. In effetti, al piano superiore è stato realizzato un pacchetto di isolamento termico aggiuntivo, costituito da pannelli isolanti, del ghiaietto (prescritto dalla Sovrintendenza) e da strutture in cemento armato per sostenere alcuni pannelli solari. Ed è giusto in quella zona che si sono riscontrate delle infiltrazioni. A quel punto è stata richiamata la ditta che ha eseguito i lavori e che, nei giorni scorsi, ha iniziato a rimuovere il materiale per mettere a nudo il solaio di copertura così come era all’origine e cercare di capire dove è stato provocato il danno, se c’è stato. Qualcosa certamente è accaduto, perché in passato di infiltrazioni in quei punti non se ne erano mai viste».

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