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Attualità

Una situazione “stazionaria”

Le panchine della stazione, totalmente inutili

Una stazione può rappresentare benissimo il biglietto da visita di un paese ogniqualvolta un “forestiero” decida di mettervi piede. Dovrebbe essere, inoltre, un luogo accogliente per ogni pendolare costretto a sopportare (pazientemente) il ritardo di un treno che lo porterà sul posto di lavoro o in un’aula universitaria.
Non è un mistero che la stazione di Turi sia da fin troppo tempo in una situazione di degrado quasi unica nel suo genere, nonostante i vari tentativi di rifacimento degli interni e degli esterni. I notevoli risultati dei vari lavori di ristrutturazione e manutenzione, infatti, sono stati offuscati in men che non si dica dal magistrale lavoro dei vandali locali. E più che in una stazione si ha l’impressione di trovarsi in una galleria d’arte moderna, mentre ci si interroga sul significato ermetico di una frase sgrammaticata che imbratta la parete o sulla funzionalità ed ergonomia di una panchina composta dal solo schienale. Menzione speciale va fatta per i servizi igienici: un tempo funzionanti, poi devastati, di conseguenza chiusi e attualmente presenti ma di fatto non pervenuti (nonostante sia un luogo pubblico, quello di cui parliamo). E, mentre i prezzi dei biglietti salgono e la qualità del servizio continua a peggiorare, in stazione tutto resta magnificamente immobile.
Abbiamo chiesto un parere ad alcuni dei pendolari, che possono farci vedere la situazione con gli occhi di chi frequenta in prima persona questo luogo.
Cosa ne pensate della situazione di incuria e trascuratezza in cui si trova la Stazione di Turi?
“Penso che questa situazione disastrosa non metta a proprio agio i pendolari, che inoltre si trovano a dover fronteggiare problemi logistici e tecnici, come ritardi e obliteratrici malfunzionanti”.
Quali modifiche e migliorie andrebbero apportate a suo avviso?
“Sia l’aspetto sia la funzionalità della stazione fanno acqua da tutte le parti: andrebbe restaurata da cima a fondo. Tuttavia suggerirei un parcheggio più ampio ed efficiente, nuove panchine e stampanti per i biglietti efficienti e funzionanti”.
Cosa spinge la gente (soprattutto ragazzi giovanissimi) a peggiorare la situazione, compiendo ulteriori atti vandalici?
“In primis lo scarso valore attribuito al posto deturpato. Inoltre il senso di noia delle nuove generazioni, “mascherato” da anarchia o ribellione, non fa altro che girare il dito in una piaga che promette di restare insanabile”.
Alla fine della fiera, possiamo affermare che il problema non è unicamente il comportamento di chi entra in stazione lasciando rispetto e buonsenso fuori dal cancello verde, che permette a noi tutti di accedervi. Forse un servizio di sorveglianza più efficiente, che dia un volto ai colpevoli di questi “simpatici misfatti”, nonché un sistema punitivo-preventivo un tantino più severo, potrebbero debellare quella che ormai è percepita come una piaga “storica” del nostro Comune.

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