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Politica

“Non condivido i progetti politici a lungo termine”

Il consigliere delegato, Leo Spada

Dopo aver dimesso al Sindaco le sue deleghe, il consigliere Leo Spada le riprende. Perché? Glielo abbiamo chiesto in questa breve intervista.
Consigliere Spada, è vero che ha ripreso le deleghe?
Sì. Il sindaco mi ha chiesto se in qualche modo volessi continuare a lavorare in tal senso. Io ho risposto che il mio impegno è a prescindere dalle deleghe. Il consigliere comunale nelle sue mansioni può essere delegato a tutto o a niente. Non è la delega ufficiale che ti porta a seguire una problematica. Il fatto di essere delegato dal Sindaco in un determinato ramo, ti dà una visibilità maggiore, ma non è detto che se volessi occuparmi di qualcos’altro qualcuno me lo possa impedire.
Come mai ha prima rimesso le deleghe al Sindaco e poi le hai riprese?
Ci fu quella famosa protesta da parte mia e, confermo, non ero d’accordo su quello che poi la maggioranza ha deciso. Non lo sono tuttora. Tant’è vero che l’incarico di capogruppo l’ho lasciato definitivamente, perché non potevo continuare ad essere il capogruppo di un progetto con cui non sono stato per alcuni versi d’accordo. Però mi devo adeguare, altrimenti non potrei più essere un consigliere di maggioranza. Lasciare le deleghe è stata da parte mia una forma di protesta, perché non si è tenuto conto di quelli che sono i principi fondanti della politica e delle coalizione, di quello che è lo stare insieme a più partiti, secondo le logiche che la politica impone.
Anna Gasparro è il nuovo capogruppo della maggioranza. È deluso da Impegno per Turi?
Il ruolo di capogruppo spettava al nostro gruppo quindi è naturale che uno di noi dovesse farlo. Solo la Gasparro poteva farlo perché Camposeo è assessore.
La sua è stata una mossa solitaria?
Come non ero d’accordo io, non lo era nemmeno il mio gruppo. La mia è stata una mossa, diciamo, solitaria a livello consigliare del gruppo, ma anche gli altri due credo non condividessero quanto fatto. Però il mio agire è stato diverso, perché io la questione la vivo diversamente. Io sono molto più anziano di loro due in quella che è la militanza politica. Quindi pago lo scotto di quello che negli anni ha combattuto, vivo le situazioni in maniera più morbosa. Magari loro lo fanno in maniera più serena, per quieto vivere, non avendo vissuto tante esperienze politiche. Chiamatemi pragmatico, impulsivo, però io sono per le cose fatte subito.
Quindi non è tornato sui tuoi passi rispetto a quel gesto?
Il sindaco mi ha chiesto se il mio impegno potesse continuare, anche nello specifico delle deleghe. Ho accettato, anche perché ho dei percorsi aperti riguardo quelle stesse deleghe.
Quindi è ancora convinto che il ripristino degli equilibri andasse fatto subito?
Io ero e sono convinto che la cosa dovesse essere fatta subito. Non sono per questa scadenza perentoria fra un anno. E se fra un anno non si potrà fare per un motivo qualsiasi, che facciamo? La politica è in continua evoluzione. Non condivido il fatto di fare progetti politici a medio e lungo termine.
Vuole aggiungere qualcosa?
Le posso dire che per quanto riguarda lo sport in particolare, sono riuscito a recuperare la pallavolo femminile a Turi che era destinata a morire. Da quest’anno non si sarebbe più fatto nulla e questa cosa mi dispiaceva. La Revolution, che è la società che si occupa di pallavolo maschile, si è offerta di caricarsi anche dell’onere della femminile. Purtroppo, per quest’anno si tratterà solo di campionati giovanili, under 12, 13, 14, 16 e prima divisione giovani. Si sta puntando per il prossimo anno ad avere una squadra femminile maggiore che detenga almeno il titolo di serie D. Stiamo puntando molto sul vivaio locale. La società ha assunto un ottimo allenatore, Piero Acquaviva, proprio perché grazie al mio input, la Revolution ha voluto subito dare un’impronta che miri a far tornare in voga quella che è la pallavolo femminile a Turi. La mia azione e quella della Revolution stanno portando al raggiungimento di questo obiettivo.

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