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Cultura

In sala Giunta, il paese volante

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Emozionato, Leandro, scoprendo assieme al Sindaco Menino Coppi, il suo paese volante in Sala Giunta, nel pomeriggio di martedì 21 ottobre.
Un segno di ringraziamento per l’impegno che l’Amminstrazione Comunale, nella persona dell’Assessore Giusy Caldararo e del consigliere Antonello Palmisano, hanno dimostrato nei confronti di una scatola di trucioli che sa raccontare, con la fantasia e la manualità, il mondo dei più piccoli.
Ha iniziato Leandro, tanti anni addietro, su stimolo dello zio Antonio, e prosegue lui, oggi, a stimolare i più piccoli, alla scoperta della loro creatività e della meraviglia del lavoro manuale.
E dalla bottega di zio Antonio, dove oggi Leandro ha il suo tavolo di lavoro, si sposterà due volte a settimana nel Padiglione C dell’Istituto Comprensivo “Resta – De Donato Giannini”, dove in una sala delle arti accoglierà i bambini e le classi che lo scorso anno ricevettero la “cassetta della felicità”.
Saranno bambini dell’ultimo anno della Scuola dell’Infazia, e gli alunni della Scuola Primaria e Secodaria di Primo Grado, che dalle 9.00 alle 12.00 creeranno le loro casette della felicià.
“Creo con pezzi di scarto del legno piccoli manufatti… Il risultato è frutto della combinazione di arte cuore e fantasia e l’obiettivo è regalarvi un sorriso” – ha raccontato Leandro, ancora emozionato ed incredulo del bel progetto di sensibilizzazione sull’inclusione sociale e lavorativa dei diversabili che si sta realizzando.
“Quella di Turi – ha poi proseguito lo zio Antonio – è l’unica scuola che ha aderito al nostro desiderio di portare l’arte artigiana tra i banchi”. Sono mestieri di un tempo, che giorno dopo giorno vanno scomparendo e che grazie alle attenzioni di appassionati e curiosi, stanno tornando ad interessare.
“L’idea – ha poi aggiunto l’Assessore alle Politiche Sociali – è creare un paese della felicità all’interno dell’Istituto”. Un angolo che possa raccontare la creatività dei ragazzi turesi guidati nella composizione dal paziente Leandro Mazzone.
“Mi lascia sorpreso e contento – ha infine aggiunto zio Antonio Cirillo – che dopo oltre trent’anni di lavoro in falegnameria e tante creazioni anche di grande prestigio, qualcuno abbia indicato questo lavoro fatto con gli scarti un’eccellenza” – ripete con orgoglio, sottolinenado come spesso dalle piccole cose, dalle cose che spesso pochi vedono e molti cestinano, possono nascere delle originalità destinate a durare nel tempo. “La scia del profumo dei ricordi, sarà la via per comporre il futuro” – ha salutato.

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