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Politica

Una brava mamma, un buon capogruppo

Anna Gasparro

L’ufficialità della sua nomina è arrivata. La neo capogruppo della coalizione di maggioranza, la consigliera Anna Gasparro si concede ai nostri microfoni in un’intervista che ripercorre brevemente le ultime vicende politiche, il lavoro svolto dalla squadra di governo Coppi e le sue aspettative future.

Cosa significa per lei questa nomina?

«E’ stata una gran bella emozione, del tutto inaspettata. Ma, come si dice: “Hai voluto la bicicletta? e ora pedala!” E adesso, dopo la gioia della nomina, ci sono da portare avanti gli impegni che implicitamente mi sono assunta accettando la stessa. Spero di esserne all’altezza! Il Segretario del Pd, simpaticamente, facendomi le congratulazioni per la nomina, mi ha detto: “Sei una brava mamma, saprai essere anche un buon Capogruppo”.  Devo confessare che mi ha emozionato molto quella frase perché, a volte noi donne, per dimostrare agli altri di essere capaci, ci paragoniamo agli uomini, ci definiamo “donne con gli attributi”, ma noi non abbiamo bisogno di paragonarci a loro, perché noi siamo diverse da loro e, conservando la nostra femminilità, il nostro essere donne, mogli e mamme che facciamo la differenza».

Quali sono i rapporti con il consigliere Leo Spada? Ha condiviso il fatto che lei ricoprirà il ruolo che lui ha lasciato, per rivendicare un “diritto” del movimento di cui entrambi fate parte? Può definirsi un “tradimento” da parte di Impegno per Turi?

«Assolutamente non mi piace nemmeno ascoltare la parola “tradimento”. Il consigliere Leo Spada voleva esplicitare un suo pensiero e l’ha fatto in maniera del tutto autonoma. Del resto l’appartenenza ad un gruppo non può limitare la libertà di pensiero di chi ne fa parte. Al contrario i nostri rapporti sono all’insegna dell’armonia e della collaborazione e non sarà una nomina a rovinare la stima che c’è tra di noi».

Ha condiviso il gesto di Spada di dare le dimissioni? Le motivazioni che lo hanno indotto? Oppure è stato un gesto temerario che gli si è rivoltato contro?

«Come dicevamo prima, Leo aveva delle cose da esprimere e lo ha fatto nella forma che più riteneva idonea. Io ho un carattere più pacato e, forse anche per lavoro, sono più portata a mediare cercando di essere diretta, ma senza essere perciò dura».

Esternamente, sembrerebbe che il consigliere Spada sia stato abbandonato da Impegno per Turi e costretto a piegare la testa. È effettivamente così?

«Mi dispiace che si dia questa impressione: il consigliere Leo Spada ha ripreso le deleghe che inizialmente aveva rimesso nelle mani del Sindaco, solo per un grande senso di responsabilità nei confronti dell’elettorato e dei suoi colleghi»

Prevede di occupare una poltrona in Giunta al prossimo rimpasto? Magari al posto di Camposeo? Eventualmente, in quale ambito le piacerebbe essere coinvolta?

«Non so cosa accadrà nel futuro, ma sicuramente sarà sempre il Sindaco, insieme alla maggioranza e ai partiti movimenti della coalizione, ad esprimersi nel merito».

Un bilancio di quanto fatto da questa Amministrazione ad oggi. Ritiene che si poteva fare di più? Se sì, cosa? E cosa lo ha impedito?

«Ritengo che si possa sempre fare di più, altrimenti non avremmo più stimoli per andare avanti. La macchina amministrativa è complessa sia per le sue lungaggini burocratiche, sia per la normativa che è in continuo cambiamento; inoltre il personale si sta riducendo sempre più all’osso a causa dei pensionamenti e le nostre risorse si trovano a lavorare con delle macchine obsolete, connessioni internet lente e programmi che non comunicano tra gli uffici, che inevitabilmente rallentano il lavoro di tutti».

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