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La disfatta Sant’Oronzo. Fabio Topputi: “Bisogna cambiare”

Fabio Topputi

Commentiamo la disfatta di Sant’Oronzo 2015 assieme all’ex Presidente, attuale consigliere comunale, Fabio Topputi.
Consigliere, colui che ha preso il suo posto nell’organizzazione della festa patronale ha prodotto un debito. Si meraviglia di questo?
“Sì perché nei 2 anni della gestione mia e di mio fratello i cittadini hanno contribuito in modo molto soddisfacente tanto da ottenere un avanzo di gestione destinato poi alla copertura del carro, alla manutenzione delle porte del cappellone di Sant’Oronzo ed alla realizzazione degli abiti per il corteo storico. Il tutto senza beneficiare del contributo del Comune. Bisogna capire il perché e dare una saggia risoluzione al problema che si è creato”.

Lei decise, se non erro per la prima volta, di pubblicare un bilancio. Crede sia servito a qualcosa, alla luce di quanto accaduto?
“Dare conto del proprio operato è sempre un dovere ed un obbligo morale per colui che gestisce il danaro pubblico.
Detto questo, il bilancio serve a capire come sono stati gestiti i soldi ottenuti dai cittadini. Quindi è servito e deve servire anche per i prossimi anni. È una pietra miliare dalla quale non bisogna mai più tornare”.

Le piacerebbe tornare a organizzare la festa?
“Sì, ma per questi 5 anni intendo servire i miei concittadini in altro modo, come consigliere comunale. D’altra parte, ci sono diversi giovani e meno giovani che, con entusiasmo e senso di responsabilità, possono impegnarsi nell’organizzazione della festa. Il problema, comunque, è un altro: bisogna andare oltre la festa e fare qualcosa di più importante per il nostro paese, proprio partendo da Sant’Oronzo”.   

Ma sarebbe disposto a dimettersi da consigliere per la festa di Sant’Oronzo?
“Ho già risposto a questa domanda: No. D’altra parte non sarebbe serio cambiare opinione e comportamento mentre svolgo un compito per il quale chiesi il consenso ai miei concittadini”.  

Suo fratello è andato via da Turi. Ci ha pensato pure lei? È una necessità per i giovani ‘fuggire’ da Turi?
“Io non ci ho pensato perché, fortunatamente, ho un lavoro. Purtroppo per tanti miei coetanei è una necessità andare via perché non ci sono opportunità anche per loro. E la nostra amministrazione nulla fa a questo proposito malgrado la mia proposta di favorire  nuove attività produttive, mediante la detassazione dei tributi locali, da parte dei giovani fino a 35 anni. Purtroppo è da più di un anno che l’ho formulata e riproposta periodicamente,ma,malgrado la condivisione a parole dell’Amministrazione, nei fatti non è mai stata discussa in consiglio comunale”.

Qualche suggerimento per la festa del prossimo anno?
“Non ho consigli da dare ma penso che, proprio il risultato negativo dell’ultima festa, dovrebbe far comprendere che bisogna cambiare. È necessario avere obiettivi più ambiziosi da raggiungere con una Fondazione che operi tutto l’anno mediante  attività che valorizzino S. Oronzo, la festa ed il nostro territorio. Il tutto con il maggior coinvolgimento possibile dei cittadini e delle Associazioni che normalmente collaborano alla festa perché, con un uomo solo al comando, non si fa molta strada”.

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