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A Turi si discute di fondi PSR 2014 – 2020

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La questione dei Fondi PSR (Piano di sviluppo rurale) ha tenuto banco durante l’incontro organizzato da Rinascita Civica lo scorso martedì presso la sala consigliare del Comune di Turi. Per l’occasione, sono intervenuti il sindacalista Carmine Catalano, delegato di Rinascita Civica e consigliere regionale della Confsal,  il segretario generale provinciale Flai Cgil Domenico Mincuzzi, il consigliere comunale con delega all’agricoltura Antonello Palmisano e gli agronomi Giuseppe Cacucci e Antonio Latrofa. L’incontro ha avuto come scopo quello di fornire tutte le informazioni inerenti il PSR 2015-2010, dalle opportunità, alla modulistica e alla rendicontazione, fino alla lavoro che andrebbe svolto per trasformare un’idea in un progetto finanziabile. Per ultimo, 20150929_191201ma non perché meno importante, è stato affrontato il tema dello sviluppo dei sistemi agricoli con la promozione del marchio etico di qualità.
A fare gli onori di casa e ad aprire le danze, ci ha pensato Palmisano, il quale ha definito il PSR un “ottimo strumento”, una “opportunità irripetibile” che però deve fare i conti con la mancanza di idee imprenditoriali nel settore agricolo. Il Consigliere ha evidenziando ancora una volta l’importanza della formazione, soprattutto per quei pochi giovani che si accostano a questo settore lavorativo.
Ha poi preso la parola il padrino dell’iniziativa, il sindacalista Carmine Catalano, il quale ha in primis ringraziato il Sindaco e l’Amministrazione per aver permesso quell’incontro, poi ha introdotto Rinascita Civica, un “movimento culturale” nato circa un anno fa a Turi, con l’obiettivo di risolvere le problematiche del paese e dei cittadini. E in questa occasione, ha rifiutato con veemenza qualsiasi etichetta politica  attribuitagli, pare, pare da qualcuno, ed ha rimproverato chi pensa di più alle ideologie e meno ai cittadini. Catalano è poi tornato sulle ultime vicende di cronaca che hanno piegato i produttori di ciliegie durante la vendita: «Se il mercato delle ciliegie a Turi è chiuso, è colpa dei produttori che non si sono mai consorziati, non dell’Amministrazione che di certo non può farne il prezzo di mercato». Ha parlato di “egoismo” dei produttori, che ha impedito a Turi la nascita di realtà organizzate e tutelate che oggi si trovano in gran parte della Penisola.
Con gli interventi successivi, quelli degli agronomi Cacucci e Latrofa e del segretario provinciale Flai Cgil si è entrati nel dettaglio della questione. Durante questi momenti, gli agricoltori presenti hanno preso appunti ed interagito con i relatori, cercando di avere maggiori indicazioni e sperando di dissolvere qualche dubbio.

 

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Cosa è il PSR 2014 – 2020?
Il Piano di sviluppo rurale è un documento programmatico che ogni singola Regione italiana stila per utilizzare al meglio le risorse finanziarie che la Comunità Europea destina all’ammodernamento delle zone rurali, per renderle maggiormente vive e competitive e per migliorare la sostenibilità ambientale.
Il PSR si articola in quattro “Assi” principali: competitività; ambiente; qualità della vita e diversificazione; e infine l’approccio Leader, che favorisce la programmazione locale degli interventi. Gli obiettivi devono rispondere alle specifiche esigenze di ogni territorio.
Il Programma di Sviluppo Rurale dura sette anni, durante i quali le Regioni si impegnano ad usare i finanziamenti europei per sostenere lo sviluppo economico delle aree meno urbanizzate, per la tutela e la salvaguardia del territorio e del paesaggio rurale, per ridurre il divario in termini di servizi e di opportunità di occupazione delle aree svantaggiate, per migliorare la qualità di vita dei cittadini.
Possono beneficiare di questi fondi tutte le categorie (economiche e/o sociali) attive nelle aree rurali o coinvolte in iniziative di sviluppo. Tra queste, le aziende agricole e forestali, industrie alimentari, le piccole e medie imprese nei settori del turismo e dell’artigianato tipico, gli altri soggetti individuati come beneficiari dalle singole misure. Ma anche le Comunità montane, i Comuni, le Province, gli Enti parco, gli Enti gestori SIC e ZPS.

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