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Cultura

Immigrazione e riscatto

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Le emozioni non sono mancate, così come le riflessioni e i pensieri. È la Festa dei Lettori, occasione che ha visto protagoniste le “parole sacre” in una mattinata presso la sala teatro dell’Istituto Comprensivo “Resta – De Donato Giannini” di Turi e i ragazzi di alcune classi della Scuola Secondaria di Primo Grado.
“Non possiamo restare indifferenti dinanzi a quello che accade oltre i nostri confini. Siamo tutti esseri umani e tutti dobbiamo essere partecipi dell’aiuto e sostegno a quelle popolazioni che ogni giorno scappano dalla povertà, dalle violenze, dalle guerre” – esordisce Alina Laruccia, presidente del Presidio del Libro di Turi. “La cultura può salvare il Mondo” – continua, prendendo in esempio la nostra Carta Costituzionale che “ci insegna una grande parola sacra: Umanità”.
Tante le lettere e i pensieri racchiusi nelle pagine dei ragazzi del terzo anno, tanti i sentimenti di solidarietà e di vicinanza espressi da chi è fortunato a non dover vivere ma solo ascoltare la tragedia di milioni di persone.
Ed anche la danza, delle allieve della Maestra Antonella Di Noia, dell’Accademia “Chi è di scena!?” a raccontare il momento del distacco. Quell’attimo che separa l’uomo dalla sua Terra, dai suoi affetti, dalla sua famiglia, alla ricerca di una speranza.
Ma tante le lacrime versate dal pubblico di ragazzi e docenti nei confronti delle parole e delle testimonianze di Etinosa e Solomon. Due ragazzi, poco più grandi degli studenti presenti in sala, ma con un’esperienza di vita totalmente differente.
Fuggiti dalla loro casa, da quel paese che li ha costretti a scappare, da quel pensiero che ha stretto, attorno a loro, un muro di prigionia, che son riusciti a superare, oggi sono in Italia , “finalmente liberi” – hanno aggiunto entrambi.
Etinosa, della Nigeria e Solomon, del Ghana, soli, nella nuova terra che li ospita e sta dando loro una possibilità di riscatto e speranza, conservano nei loro occhi, dietro quei sorrisi, le immagini dell’orrore. La fuga è stata un’esperienza terribile. Hanno attraversato il deserto libico dove “non ti è permesso guardare nessuno negli occhi; dove tutti sono armati; dove vedi morire i tuoi amici nell’impossibilità di fare qualcosa” e sono saliti su una nave, un mezzo qualsiasi dove non “sapevi quando saresti arrivato e se avresti toccato terra”. Ma siamo arrivati, per fortuna in un paese “Cristiano”. Etinosa, fortunato due volte perchè vivo solo grazie al fatto che fosse all’Università mentre la sua famiglia venne uccisa in casa e Solomon, che ha lasciato i suoi genitori in quella terra di sofferenze ma sogna di studiare Informatica.
“Non possiamo chiudere gli occhi davanti a tutto questo”. Così la Preside Patrizia Savino ha ripreso la necessità di Umanità – “Ubuntu diceva Mandela” – , di Empatia e di Solidarietà per creare degli umini, un corpo solo, senza alcuna distinzione. Ha ringraziato così il Presidio del Libro per questa importante iniziativa che ha coinvolto la scuola di Turi, lasciando la parola alla vice sindaco Lavinia Orlando. “Non dimentichiamo quanto è accaduto a Turi nei mesi scorsi. Facciamo in modo che durante la prossima campagna cerasicola ci sia maggiore solidarietà da parte di tutti”.
A salutare la scuola, un prezioso, quanto commovente “fuori programma” richiesto da Etinosa. “È da tanto tempo che non vedo un pianoforte e mi piacerebbe suonarlo”. Le sue mani sono così scivolate su quei tasti facendoli danzare in una musica struggente a ringraziamento di quanto l’Italia e la sua collettività fanno per tutti loro.
Al termine della mattinata, un dono speciale ai ragazzi e alla scuola, offerto da Vito Nicola De Grisantis che ha regalato il volume della nostra Costituzione, tradotto in 8 lingue, proprio a sugellare il pensiero iniziale di Alina Laruccia.

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