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La festa di Sant’Oronzo, fiore all’occhiello del nostro paese, porta con sé – oltre all’aspetto religioso – folklore, tradizione, turisti, movimento, tanta musica e, soprattutto, bande, il cui valore artistico resta inoppugnabile.
E’ proprio quest’ultimo aspetto ad aver suscitato in noi un interrogativo. Come da tradizione, i gruppi bandistici che hanno allietato i giorni di festa hanno pernottato, regolarmente autorizzati dal Sindaco, presso due strutture scolastiche turesi: le scuole materne di via Gioia Canale e di via vecchia Casamassima.
Non si trattta di una novità introdotta da quest’amministrazione, ma di una facilitazione che il Comune di Turi, da tempo immemore e senza distinzione di colore politico, garantisce al Comitato festa patronale, volta a liberare lo stesso dalle spese di alloggio dei componenti delle bande, spese che altrimenti dovrebbe sostenere, sottraendo soldi alla “Festa grande”, che viene finanziata, in larghissima parte, dai cittadini turesi.
Fin qui, nulla quaestio.
Facciamo, tuttavia, un passo indietro di qualche mese e ritorniamo alle calde settimane, a cavallo tra maggio e giugno, della raccolta cerasicola, caratterizzate, quest’anno più che mai, da un’autentica emergenza umanitaria e sanitaria, quella dei migranti impiegati nelle campagne e costretti a stazionare presso piazze e strade comunali, in condizioni a dir poco indegne per un paese civile, quale Turi vorrebbe definirsi. Come tutti ricorderanno, Largo Pozzi, Largo Marchesale, il Campo sportivo comunale, Piazza Dalfino ed il cimitero comunale sono stati letteralmente invasi da giovani e meno giovani che, una volta terminata la raccolta delle ciliegie, dormivano in macchine, tende o direttamente sui marciapiedi, a tacere dei numerosi lavoratori che si accampavano presso località isolate in campagna.
Tale situazione, alleviata solo in parte grazie al pure fondamentale ausilio delle Caritas turesi, che hanno messo a disposizione le docce site presso l’Oratorio, e grazie all’installazione di bagni chimici presso i luoghi di maggiore concentrazione di lavoratori, ha generato, tra le altre conseguenze, la crescita di gravi fenomeni di intolleranza razziale, che vanno in senso totalmente inverso rispetto ai principi ed ai valori che l’amministrazione, che convintamente sosteniamo, ha posto come fondamenta della sua azione.
Ci rivolgiamo, dunque, al Sindaco, auspicando che l’Amministrazione da lui guidata possa, già a partire dalle prossime settimane, lavorare al fine di trovare una soluzione alla problematica che, plausibilmente, potrebbe riproporsi anche in occasione della prossima campagna cerasicola, che salvaguardi la dignità umana e la salute dei migranti, oltre che il decoro urbano. Siamo certi che i migranti, che aiutano il nostro primo settore ad andare avanti (laddove molti autoctoni preferiscono non sporcarsi le mani in campagna), non abbiano minori credenziali (umane e sanitarie) dei componenti delle bande invitate a suonare in onore di Sant’Oronzo ed autorizzati a dormire nelle nostre scuole.

Il Segretario di Sel
Fabrizio Resta
La Segretaria di PRC
Mirta Lerede

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