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E intanto prende forma come una chimera il nuovo Poliambulatorio di Via Conversano…

Serena Zaccheo (2)

All’indomani dell’incontro della cittadinanza turese e dei medici locali con il Direttore Generale della ASL di Bari, Vito Montanaro, la dott.ssa Serena Zaccheo, consigliere di maggioranza con delega alla sanità, affida alle pagine del nostro giornale una breve  e concisa riflessione.
“Nella democrazia rappresentativa il cittadino ha solo il diritto di parlare ma non quello di essere ascoltato… Ha il diritto di protestare ma non quello di risolvere i suoi problemi, perché in realtà nella democrazia delegata manca la controparte con cui interloquire… O meglio… ci sono molti referenti ma ognuno di loro detiene una piccola parte del potere e perciò non può prendere nessuna decisione.
Dobbiamo credere che i manager attuano le politiche sanitarie decise dai politici o dai burocrati economisti che ragionano solo in termini di risparmio della spesa e non tengono in alcun conto la qualità del servizio reso o dobbiamo lavorare per realizzare una democrazia partecipata, dove gli addetti ai lavori possano dare un contributo concreto per la nascita di un nuovo Servizio Sanitario Nazionale?
Dovrebbe innanzitutto essere nazionale cioè parificato da nord a sud e non interpretato in mille modi tante quante sono le realtà locali. Dovrebbe offrire a tutti la possibilità reale di fare un esame diagnostico con successiva adeguata terapia e non offrire tutto ai cosiddetti pazienti esenti (over 65) perché godono di un codice di esenzione che è un miraggio per i cittadini della fascia lavorativa attiva.
Se il futuro è quello di portare la medicina del territorio nella medicina di Base (che dovrebbe occuparsi dell’ufficio prenotazioni, della gestione dei prelievi, della consulenza specialistica, riabilitativa e infermieristica) allora si dovrebbe gestire la necessaria fase di transizione verso tale cambiamento in modo meno approssimativo, rispettando le norme esistenti e non rimandando a domani le decisioni che si dovrebbero prendere già oggi.
Se il futuro del SSN è il Centro Polifunzionale Territoriale, che vede i medici di Base associati in una sede unica con 118, Guardia Medica, Specialisti, FKT, ADI, etc., allora si deve concretamente e realisticamente gestire questo progetto con gli addetti ai lavori.
Nel frattempo, però, non si può pensare di ridurre la spesa farmaceutica ospedaliera e territoriale che in Puglia ha superato il previsto, solo chiedendo ai medici di Base di ridurre le prescrizioni.
Basterebbe istituire degli ambulatori dedicati per patologia per assicurare la presa in carico del cittadino con ottimizzazione degli esami strumentali, per una diagnosi e terapia più brevi e meno dispersivi.
Nel frattempo, però, non si può costringere la popolazione turese ad usufruire di un’assistenza specialistica fuori paese o a ricorrere alla Sanità privata; basterebbe ridistribuire le risorse esistenti sul territorio ed evitare la loro concentrazione (specialistica e strumentale) solo in alcune ASL.
Nel frattempo, però, non si deve sperare nella bassa natalità che contribuirà a ridurre la fascia d’età 0-6 anni, per non nominare il secondo pediatra che spetta di diritto a Turi (ne siamo sprovvisti da oltre 2 anni).
Basterebbe non ragionare più in termini di posto carente – graduatoria ma di percorsi di cura che permetterebbero ai bambini nella fascia d’età più a rischio (0-6 anni) di fare una reale prevenzione delle patologie più diffuse quali l’obesità, le allergie, il mancato inserimento sociale per il deficit psichico, intellettivo, del linguaggio o dell’apprendimento o per assicurare la necessità di un adeguato percorso riabilitativo.
La governance in campo sanitario deve necessariamente avere un percorso circolare con il coinvolgimento di tutte le competenze per la realizzazione di un SSN più adeguato alle nuove istanze di cambiamento e di razionalizzazione della spesa”.

Dr. ssa Zaccheo Serena

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