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Cultura

“I dìscjadìsce” e il vernacolo turese

Da sx, Pierangelo Pugliese, presidente della Fondazione "Mater Domini" e Pasquale Del Re

Diffondere l’immagine e la cultura del sorriso in tutte le sue forme ed espressioni. È questa la missione di “Libera un sorriso”, spettacolo di teatro itinerante, giunto alla sua seconda edizione. L’evento si è tenuto, sabato 4 luglio, a partire dalle ore 20.30, presso la sala teatro del Pensionato “Mamma Rosa”, grazie alla collaborazione dell’associazione turese “I dìscjadìsce” con l’associazione filodrammatica “Ciccio Clori”, di Castellana Grotte, e l’associazione putignanese  “I Figli di Farinella”.
Le compagnie hanno dato vita a tre brevi capolavori teatrali, dal gusto raffinato e intrinseco di situazioni che ben amalgamano l’idea primordiale della messa in scena, ovvero l’unione e la coesione tra teatro amatoriale e teatro professionale.
Lo spettacolo, presentato dal regista e commediografo Pasquale Del Re, ha visto esibirsi l’associazione filodrammatica “Ciccio Clori”, nel  corto teatrale “Le più belle del reame” scritto da Maria Serena Ivone e Annaisa Locaputo, l’associazione “I Figli di Farinella”, nell’atto unico “L’anagrafe”, scritto e diretto da Luciano Lavarra, e l’associazione “I dìscjadìsce”, nell’atto unico “Nu’ pezze’tte de ferma’gge punde” scritto e diretto da Pasquale Del Re.
Nel corso della serata non sono mancate le risate che hanno preso forma dalle diverse situazioni surreali presentate dagli attori e dalle loro variegate espressioni del corpo. Grande nota di margine meritano le esibizioni canore degli artisti turesi Angelo Leogrande e Andrea Lenato che, durante gli intervalli di scena, hanno proposto parte del loro repertorio musicale in vernacolo .
Tra i brani eseguiti ricordiamo: “Spandt”, “Cazzacarn” e “Il turese”. “Per I dìscjadìsce questa  è stata un’esperienza importante e di grandi emozioni” – ha affermato Pasquale Del Re. “Per la prima volta abbiamo avuto l’opportunità di esportare un prodotto turese nel suo dialetto. Colgo l’occasione per salutare e ringraziare gli amici “Figli di Farinella” di Putignano e le amiche della Ass. Filodrammatica “Ciccio Clori” di Castellana Grotte”.  
Le associazioni esaltando, anche attraverso l’esposizione di poesie, l’importanza del vernacolo, hanno dimostrato di credere fortemente nel valore della risata quale antidoto contro la sofferenza e la noia. Una medicina universale senza scadenza perché “le cose conquistate con un sorriso rimangono per sempre”.
Si ringrazia Michele Trombetta per la gentile concessione delle fotografie della serata.

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