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Turi, GASP! Che grotte che hai!

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Il giorno 23 giugno si è svolta a Turi un’escursione speleologica con gli amici del GASP (Gruppo Archeologico Speleologico Pugliese) di Gioia del Colle.
L’associazione “Il Viandante” da sempre in prima linea nella salvaguardia e promozione del territorio, insieme al vicesindaco Lavinia Orlando (Assessore alla Cultura) hanno accompagnato il team di speleologi capeggiati da Luca Benedetto, grande appassionato di speleologia, col quale abbiamo avuto il piacere di visitare tre realtà turesi da riscoprire e valorizzare.

La prima tappa è stata la dolina carsica nei pressi della ormai ex scuola dell’infanzia “Don Giovanni Bosco” sita in via Ginestre. Con grande sorpresa però l’ingresso alla cavità risultava chiuso da numerosi massi e pietre che ne ostacolavano l’accesso, gli speleologi hanno però riferito che l’accesso potrebbe essere ripristinato con dei piccoli lavori di scavo. Il sito è stato in passato messo in sicurezza con una recinzione in legno ed alberi, inoltre sul posto sono stati trovati diversi campioni di carotaggi, segno di passate analisi e sopralluoghi atti a verificare lo stato del sottosuolo in relazione alla scuola adiacente.

Il secondo luogo che abbiamo visitato è stata una grotta nei pressi di via Rutigliano vicino ai condotti della fogna. L’accesso era ostruito da una fitta vegetazione che non ha impedito agli speleologi di addentrarsi nella cavità per effettuare l’esplorazione. L’ingresso è sicuramente opera dell’uomo, lo si denota dalla muratura rettangolare con gradini in pietra che potete vedere in foto. Continuando a scendere, al termine della scalinata inizia la grotta vera e propria, dove Luca Benedetto e la sua compagnia si sono introdotti curiosi di scoprire maggiori particolari.

Il terzo obiettivo del pomeriggio ha spostato l’attenzione in via Mola, presso un’abitazione dove si nasconde un vero tesoro storico-speleologico. Al di sotto della casa infatti esiste una bellissima cavità, presumibilmente l’antica cripta dei Padri Basiliani dedicata a S. Barbara come dimostrerebbe l’ immagine ormai sbiadita della “Madonna Portinaia” posta all’ ingresso.  Da un’attenta analisi gli speleologi hanno potuto appurare che questa è solamente il tetto di una grandissima cavità che continua a scendere al disotto dell’abitazione.

Turi sorge su un territorio carsico e per la sua naturale conformazione il sottosuolo è ricco di grotte e cavità. Molte sono state quelle distrutte nel passato sottovalutandone l’importanza geologica, naturale e paesaggistica, ma tantissime sono ancora presenti, magari trasformate dall’uomo o abbandonate all’incuria di chi non ne immagina il valore.
É fondamentale recuperare il nostro territorio, non solo per una questione di tutela ambientale ma anche per prevenire rischi idrogeologici. La costruzione selvaggia senza scrupoli crea solo fantasmi in cemento che tolgono ogni tipo di risorse al paese.
Gli studi continueranno e sicuramente ci riserveranno non poche sorprese, vi terremo aggiornati.

Ass. “Il Viandante”

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