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Attualità

Stato di calamità per le colture cerasicolie

ciliegie rotte

È datata 26 maggio 2015, la richiesta che il sindaco Coppi ha inviato al dott. Nardoni, ex Assessore Regionale alle Risorse Agroalimentari e Agricoltura, in merito al riconoscimento dello stato di calamità naturale che ha colpito le colture cerasicole nel periodo 19/05 – 24/05/2015.
A causa delle persistenti piogge, intervallate da violenti grandinate, con notevoli sbalzi di temperatura durante le ore notturne e diurne, si è venuta a determinare una situazione eccezionale che ha prodotto ingenti danni alle produzioni agricole, in particolare a quella cerasicola che ha provocato la formazione del cosiddetto cracking (spacco dei frutti) e l’ammaccatura delle drupe dovuta alle percosse da grandine.
“Al contempo – ci spiega il consigliere delegato all’agricoltura, Antonello Palmisano – abbiamo valutato di far richiesta alla Regione per la calamità dovuta ai freddi che sono durati più delle medie stagionali e che hanno portato ad un accorciamento dei tempi di maturazione delle ciliegie, che sono rimaste piccoline, quindi incommerciabili”. Il freddo duraturo e poi il caldo improvviso, avrebbe inoltre fatto fiorire  improvvisamente e contemporaneamente le diverse varietà di ciliegie, comportando una sovrapposizione nella raccolta e un ulteriore danno economico.  
Ricordiamo che fino al 7 luglio, presso l’Ufficio Agricoltura del Comune (al Suap, piano terra) saranno a disposizione dei cittadini i moduli per fare le segnalazione.  “È importante che il cittadino che abbia subito un danno, o dalla grandine (per cu ci sono dei fogli di mappa ben definiti), oppure dai freddi e quindi dalle dimensioni ridotte delle ciliegie, faccia la propria segnalazione, compilando il modulo e andando munito di foglio di particella, per sapere dove si trova l’appezzamento di terreno” – spiega Palmisano.
Ovviamente per la grandine, quest’azione potrebbe servire per una questione di sgravi contributivi, ad esempio, dato che la calamità in sé è demandata alle assicurazioni, per cui solo chi è assicurato potrà ricevere un compenso per il raccolto perduto.
Per i freddi prolungati e inusuali, invece, è possibile che ci sia un riconoscimento di calamità, non essendo questi fenomeni inseriti nei piani assicurativi.

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