Premiazioni per “Caro Antonio ti scrivo”
Una serata finale con un nodo in gola, per la Rassegna di Lettura Didiario 2015. “Non sappiamo se ce ne saranno altre di edizioni” – spiega in chiusura Domenico Resta, ringraziando Alina Laruccia per il grande lavoro profuso per la comunità in questi anni.
Una serata densa di emozioni, sabato 30 maggio, presso il Chiostro dei Francescani, per il saluto finale al Didiario e la premiazione del concorso “Caro Antonio ti scrivo”.
Trenta i lavori esaminati dalla giuria, composta da Domenico Resta, Lavinia Orlando, Lina Moschidou, Pasquale Del Re e Maria Rosaria Greco.
Trenta manoscritti, trenta modi di interpretare il pensiero di Gramsci, raccontato con gli occhi di chi, studente o adulto, ha intrecciato il suo percorso a quello del grande uomo.
Per la sezione Scuola Primaria, a vincere il primo premio è stata Marina Gonnella, della Scuola De Gasperi di Putignano con “La mappa della felicità”; per le scuole medie ha trionfato “Radice quadrata di un sogno” della I E dell’I.C .di Turi; un premio speciale è andato al lavoro di Umberto Tateo e Simone Magro, dell’I.C. Stefano Da Putignano di Putignano per “Una camaleontesca avventura”. Per la sezione adulti, un ex equo tra Valeria Martalò “Il catalano” e Angelo Casulli “Prologo”.
Un plauso al lavoro del Presidio del Libro e di Alina Laruccia è giunto dall’Assessore alla cultura e vicesindaco, Lavinia Orlando, che ha posto l’accento non solo sull’apporto culturale della manifestazione, ma anche sulla promozione del territorio che questa accompagna.
Si è chiusa così, con grandi premiazioni, la quinta edizione dei “Suggeritori di Libri” che quest’anno, per la prima volta, si è sdoppiata e si è vista entrare nelle scuole di Vimodrone (Mi) con la libraia Karin Alberti, della Libreria Librambini. E la salutimao anche noi, con un grazie per questa stupenda avventura tra i libri e i ragazzi, nella speranza che la lettura e la voglia di leggere e raccontare non abbia mai fine e che sia impegno e lavoro di famiglie e scuola continuare ad alimentarla nelle giovani menti che sono il nostro domani.