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Cultura

La persona: relazione di anima e corpo

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Viviamo in un’epoca di saperi frammentati. Quanto più il progresso si afferma in termini di conoscenza e di esperienza, tanto più il sapere si specializza e si parcellizza. Ogni disciplina finisce per occuparsi soltanto degli argomenti che le sono propri, dimenticando che il mondo, e in fin dei conti l’uomo, risponde a criteri di unitarietà. Tornare alla consapevolezza che la persona umana va concepita nella sua integrità, e che quindi i saperi delle varie discipline vanno presi in considerazione assieme, superando logiche di dualismo, è la sfida del secondo volume di don Nicola D’Onghia. Il libro,  che ha visto l’importante contributo in qualità di co-autore di suor Daniela Del Gaudio,  è stato presentato dal parroco di san Giovanni  a Noci, sua città natale, lo scorso venerdì 15 maggio, nel salone parrocchiale della chiesa Santissimo Nome di Gesù. Il dott. Nicola Simonetti ha introdotto la serata, entrando subito nel vivo del testo, sottolineando come i due autori, entrambi teologi, siano riusciti ad avventurarsi in argomenti di anatomia, di fisiologia e medicina in maniera rigorosa e mirabile. “Noi medici all’antica spesso non riusciamo a parlare di cervello così bene” ha sottolineato, dopo aver fatto una carrellata sugli studi antichi e moderni sull’anima e sul suo rapporto con il corpo. “Non ci basta dire: Io credo, vogliamo conoscere. Ed in questa direzione va il libro.” Al  dott. Mario Trisolini, medico clinico e psichiatra, il compito di addentrarsi in definizioni spesso non chiarissime tanto da prestarsi ad errori di interpretazione. Prima di tutto in che cosa differiscono neurologia e neuroscienze? Cosa significano, davvero, termini dall’uso comune e spesso improprio come cervello, mente, psiche, anima? Lo psichiatra, a partire da queste definizioni, è giunto a sottolineare l’importanza di fare chiarezza nell’ambito delle neuroscienze, in modo da interpretare situazioni delicate, come lo stato vegetativo, il coma, la capacità di intendere e di volere nell’ambito della medicina legale, nel modo più giusto. La parola è passata poi al teologo don Francesco Zaccaria, che ha sottolineato come la teologia, da sempre, ha cercato di unire saperi diversi, che spesso sembrano lontani: “La grandezza di questo libro – ha affermato – è che riesce a sventare alcuni pregiudizi sia di chi non conosce la religione, sia di chi non conosce la scienza. Così come gli autori si sono lasciati interpellare dalla complessità, così anche noi, leggendo il libro, ci lasciamo interpellare da loro per andare oltre i sistemi duali scienza / fede, ragione / religione.” Infine la parola a don Nicola, che ha spiegato come questo nuovo lavoro miri ad una tesi a lui molto cara, e cioè che l’essere umano è relazione, ha una predisposizione neurobiologica alla relazione. Ha poi sottolineato come la comunità scientifica stia sempre più riscoprendo la dimensione dell’unità di mente e corpo, assieme a tutte le implicazioni mediche ed etiche che questo comporta. Il tutto per rispondere alla domanda delle domande: chi è l’uomo?

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