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Delliturri: “Si stava meglio dieci anni fa…”

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“Dieci anni fa stavamo meglio rispetto ad ora”

L’intervista al candidato alle prossime elezioni regionali pugliesi

 

Consigliere comunale di Rutigliano, rappresentante di un movimento a difesa del mondo agricolo,  candidato alle prossime elezioni regionali di Puglia. Un curriculum fatto di politica e lotte per i diritti dei lavoratori agricoli: è Franco Delliturri, che abbiamo avuto modo di intervistare su diversi argomenti, tra cui proprio l’agricoltura.

Cosa l’ha portato a candidarsi alla Regione?

Innanzitutto la volontà di poter dare a Rutigliano un rappresentante in Consiglio Regionale, perché è da oltre 40 anni che questo non avviene. La mancanza di un riferimento locale, in seno a questa istituzione, determina un allontanamento dell’amministrazione regionale dal nostro Comune: basti pensare a quello che è successo ultimamente in merito alla problematica di Lama San Giorgio, dove la mancanza di un nostro rappresentante ha determinato l’indifferenza dell’intero Consiglio, nonché delle prese di posizione contrarie al benessere dei nostri concittadini e del territorio rutiglianese. Abbiamo la possibilità di tornare ad avere un concittadino in seno al Consiglio Regionale della Puglia per difendere e tutelare il territorio di Rutigliano e la salute dei rutiglianesi. Non possiamo perdere quest’occasione.

Cos’è che, secondo lei, non è andato negli ultimi dieci anni di governo di sinistra?

Da un punto di vista generale, innanzitutto l’assenza totale della possibilità, da parte dei nostri ammalati, di poter accedere ad una struttura ospedaliera, in tempi brevi e in un raggio compatibile con le proprie opportunità di spostamento. La chiusura dell’Ospedale di Rutigliano, ad esempio, è stato un evento drammatico per il nostro comune. Ancora più grave, la scarsa attenzione del governo Vendola sulla questione ambientale, e l’indifferenza nei confronti dei danni causati dall’Ilva di Taranto. Una realtà industriale che ha fatto registrare un aumento esponenziale  delle malattie tumorali, causando la morte di centinaia di operai e cittadini della nostra Regione. I governi di sinistra, nella nostra Regione, si sono distinti per un aumento incontrollato delle tassazioni, senza portare alcun vantaggio sui cittadini. Basti pensare all’aumento del ticket e dell’aliquota IRAP, aumenti e tassazioni impostate nel periodo più critico della nostra Regione, in un momento in cui si registra un record negativo della disoccupazione. É stato un governo che ha tassato in continuazione la popolazione pugliese.

Per quanto riguarda, invece, il mondo agricolo?

Sappiamo benissimo che l’agricoltura è il volano dell’economia sia a livello locale che regionale.

La Regione, governata da questa sinistra, non è stata in grado di affrontare nessuna delle problematiche legate al mondo agricolo. E sotto questo profilo, stiamo vivendo un periodo molto particolare: alle annate sfavorevoli, che hanno messo in ginocchio l’agricoltura locale ed in particolare le nostre coltivazioni di uva da tavola, si aggiunge anche la mancata professionalità con cui si sta affrontando il problema legato alla Xylella. Oltre a subire l’eradicazione dei secolari alberi di ulivo, c’è il rischio che vada anche in porto la disposizione europea che obbligherebbe l’estirpazione di tutte le coltivazioni nel raggio di 100 metri,  rispetto all’ultimo albero infetto. Un fatto drammatico, che si somma al provvedimento francese dell’embargo dei nostri prodotti. E se questo si dovesse estendere all’Europa, si verificherebbe un danno senza precedenti per la nostra economia. Senza considerare nuovamente la questione di Lama San Giorgio e lo scellerato progetto di Vendola, che coinvolge non solo il comune di Rutigliano ma anche molti paesi limitrofi, dove lo sversamento delle acque reflue e le infiltrazioni nel sottosuolo potrebbero comportare un danno di inquinamento davvero rilevante, con il rischio della salute per i nostri concittadini ma anche per la qualità dei nostri prodotti agricoli e la loro commercializzazione.

A livello locale, invece, quali sono le iniziative di cui si farà portatore per il settore agricolo?

A livello locale credo sia importante agire su più fronti: innanzitutto promuovere i nostri prodotti in tutta Europa. In secondo luogo, favorire la creazione di consorzi per facilitare la commercializzazione dei prodotti ai piccoli imprenditori. Un altro punto per me fondamentale è quello di rendere più sicuro il lavoro in campagna e rafforzare la vigilanza per scoraggiare tentativi di furto e/o danneggiamenti ai danni dei coltivatori, mirando alla costante salvaguardia del territorio. Senza contare i differenti criteri di assunzione utilizzati dalle ditte individuali e dalle agenzie interinali, per i quali è indispensabile operare nel segno dell’uniformità:  mentre, infatti, le agenzie hanno la possibilità di avviare il contratto nei 5 giorni dopo  l’inizio dei lavori, le ditte individuali, al contrario, hanno l’obbligo di assumere i lavoratori soltanto un giorno prima. Ed è una disparità enorme, questa, soprattutto nelle fasi particolari di grandi raccolte, come quella delle ciliegie, nella fase dell’acinellatura, durante la fase di raccolta e vendemmia. Fasi, quest’ultime, che potrebbero provocare il deperimento dei prodotti, e dunque necessarie di reperire ed assumere una quantità ingente di manodopera in tempo utile. Avere la possibilità di regolarizzare nei tempi così come previsto per le agenzie interinali, questo significa sconfiggere il lavoro nero. Abbiamo l’opportunità di cambiare tutto questo, di portare le nostre ragioni in Consiglio regionale e fare una scelta per garantire al nostro territorio una maggiore attenzione da parte della Regione. Per questo, domenica 31 maggio scegliamo di andare Oltre con Fitto, scegliamo il dialogo e il confronto, scegliamo Franco Delliturri al Consiglio regionale.

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