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2014: l’anno della prudenza e del monitoraggio

Banchi della maggioranza in Consiglio Comunale

“Il bilancio 2014 è stato impostato (per i 6 mesi di nostra competenza) secondo il principio della prudenza tanto che è stato inutile il ricorso, in fase di assestamento, all’applicazione dell’avanzo di amministrazione relativo all’anno 2013” – spiega Tardi, entrando nel dettaglio della sua materia. “Oltre alla prudenza, il 2014 è stato caratterizzato dal continuo monitoraggio delle spesa corrente. Il Conto Consuntivo chiude con un avanzo di competenza di circa €290.896,48. A questo, grazie all’esercizio di riaccertamento ordinario dei residui, atto propedeutico secondo i nuovi principi di contabilità armonizzata ex D.Lgs. 126/14, di modifica al D.Lgs. 118/11, all’attività di riaccertamento straordinario degli stessi, l’avanzo totale,  a seguito di un lavoro enorme e puntuale, è di €1.016.844,45. Ai 290 mila si aggiungono €168.228,61, risultato di amministrazione 2013 e €557.719,36 di gestione residui. Tuttavia, questo risultato di amministrazione non risulta totalmente libero da vincoli. Difatti, ai sensi dell’art.187 del TUEL, vi sono delle priorità per il suo utilizzo: reinvestimento quote accantonate per ammortamento; copertura debiti fuori bilancio; provvedimenti necessari alla salvaguardia degli equilibri di bilancio; finanziamento spese di investimento.
Pertanto, così come attestato dalle relazioni dei capi settore,  sussistendo al momento delle passività potenziali, si è deciso di accantonare nel Fondo Rischi €250.000,00; €155.439,2 per il Fondo Svalutazione Crediti; per il finanziamento di spese di investimento è destinata la quota di avanzo derivante dalla differenza tra residui passivi ed attivi di parte capitale pari a €295.143,95. La quota non vincolata è di €316.261,3. Non fatevi ingannare dalle parole “non vincolata”, poiché questa somma potrà essere utilizzata solo per salvaguardare l’equilibrio di bilancio, ove necessario. Infine, sempre l’art. 187 del TUEL, fa assoluto divieto di utilizzo dell’avanzo di amministrazione non prima di aver evidenziato i vincoli di cassa. Poiché per il comune di Turi non è stata mai fatta tale operazione, si procederà alla ricostruzione di tali vincoli alla data del 31/12/2014: altro onere che l’amministrazione Coppi si sobbarca. Questo procedere a piccoli passi non è un esercizio di stile, non una bizza del Sindaco o dell’Assessore al Bilancio, è un atto dovuto che dobbiamo a Turi”.
L’Assessore al bilancio entra dunque nel merito del conto consuntivo 2014: “Possiamo affermare che il primo obiettivo che ci eravamo posti nella redazione del Bilancio  previsionale, cioè il rispetto del Patto di Stabilità, è stato centrato. Nel corso dell’anno, l’andamento delle spese è stato fortemente influenzato dalla necessità e dalla volontà di provvedere al rispetto del Patto. L’obiettivo impostoci dal Governo centrale era di €411.000,00 (le entrate devono superare le spese con un meccanismo di calcolo di competenza mista). Gli uffici finanziari in sinergia con gli altri uffici dell’Ente, hanno effettuato il monitoraggio continuo degli impegni e dei pagamenti al fine di verificare l’evolversi della posizione del Comune in relazione agli adempimenti di legge, dandone periodicamente notizia agli organi competenti.
 Il secondo obiettivo, anch’esso raggiunto, riguarda la gestione di competenza (corrente e c/capitale) che registra un saldo positivo.
La Gestione Corrente ha un saldo di €288.159,45 determinato da Entrate Correnti (titolo I Entrate Tributarie, II Trasferimenti dello Stato, Regione, altri Enti Pubblici, e III Entrate Extra tributarie) per €7.452.231,4, dalle Spese Correnti (titolo I) e spese titolo III solo per interventi 2-3-4-5 (interv.3 rimborso quota capitale mutui e prestiti per €170.450,00 e interv.4 rimborso prestiti obbligazionari €313.900,00) € 7.164.071,95.
La Gestione in Conto Capitale ha saldo positivo per €2.737,03 dato dalla differenza tra le entrare del titolo IV e V (alienazione beni, accensione prestiti) di € 828.291,33 e le spese titolo II €825.554,3. La parte corrente in equilibrio o come nel nostro caso in positivo, significa che la gestione comunale è sana, si spende solo quello che si incassa. Questo, a mio vedere, è un principio basilare per un’amministrazione seria, che ha interesse non solo all’oggi, ma anche al domani. Esaminando nel dettaglio le entrate correnti si ottiene: entrate tributarie: €6.410.294,42; entrate da trasferimenti statali/regionali/altri enti: €531.879,82; entrate extra tributarie: €510.057,16. Il primo dato merita certamente una riflessione. Rispetto al 2013, le entrate tributarie sono aumentate di €1.668.191,15. Se analizziamo il dato della TASI al 31/12 ci accorgiamo che l’incassato è di €1.682.763,07. Allora tutto fa pensare che il delta tra il 2013 ed il 2014 è il gettito TASI, tributo che è stato istituito l’anno scorso, quindi il 2014  è stato il primo anno di applicazione. Abbiamo adottato l’aliquota dello 0,25% ed in sede di Bilancio 2015 valuteremo le modifiche da apportare individuando eventuali ed opportune riduzioni e/o detrazioni. L’Amministrazione, quindi, si è limitata, certo contestualizzandola alle esigenze di funzionamento dell’ente, ad applicare la legge dello Stato. E questo è ancor di più avvalorato se, in seguito, confrontiamo i dati dei trasferimenti statali a cavallo del biennio oggetto di analisi.
Anno 2013, Turi gode di entrate del titolo II di €1.295.882,89, l’anno dopo la “generosità” governativa si limita a €532.000,00. Ben 728.000 euro di meno! Quindi al netto della TASI, tutto fa credere che l’Amministrazione non ha elevato il peso tributario facendolo gravare sui cittadini”.
Tornando all’analisi di bilancio, si passa al lato spese: si parla di spese correnti per €6.679.766,22. “In relazione ai vincoli finanziari previsti dal DL 66/14 – spiega Tardi – attinenti alla riduzione di alcuni voci di spesa relative ai consumi intermedi, riduzioni di almeno €52.488,9, taglio imposto sul Fondo di Solidarietà Comunale, v’è da dire che tale risparmio non si è verificato. La causa va ricondotta all’aumento dei fondi destinati alle utenze (energia elettrica, gas, acqua), con i quali si è provveduto a coprire le spese di competenza 2013. Il più evidente degli interventi è stata la copertura di circa €125.000,00 di pubblica illuminazione! E comunque la mancata riduzione della spesa, stante l’autonomia dell’Ente, non ha intaccato gli equilibri finanziari, così come certificato dalla revisora dei conti”.

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