Un’analisi socio-economica del lavoro
Uno dei temi da sempre sotto i riflettori è quello del lavoro. Lavoro inesistente, lavoro mal retribuito, lavoro non pertinente alle proprie aspettative, ma anche e soprattutto al proprio percorso formativo.
Proprio per l’importanza che riveste il lavoro all’interno della nostra società, è stato proposto come oggetto di discussione all’interno degli incontri “Oltre la politica..” che ha avuto luogo il 17 Aprile alle ore 19:00 presso il Centro Studi e Cultura “Matteo Pugliese”.
Il nome attribuito a questo ciclo di incontri presuppone un’analisi del lavoro che esuli dal tema della politica. Ma è davvero così? Le due cose non sono inevitabilmente connesse tra di loro? A chi spetta l’organizzazione del lavoro e la possibilità di gestire in maniera più fruttuosa la sua equa distribuzione sul territorio?
A disquisire su questo tema è stato il Dott. Vincenzo Mastrandrea, ricercatore presso l’Ipres il quale, partendo da un’analisi della situazione europea è andato ad analizzare la questione focalizzandosi sull’Italia. Mediante un’analisi prettamente economica del fenomeno ha enucleato i diversi fattori che contribuiscono a generare problemi legati al lavoro. Tra questi è possibile annoverare problemi demografici, nonché la crescita dell’età media ed il progressivo abbandono scolastico. Vi è una forte crescita nella speranza di vita e nel miglioramento delle sue condizioni, ma nel contempo vi è un “degiovanimento”. L’etá media della popolazione è sempre piú elevata e il numero delle nascite è sempre più basso, pertanto, in base ad un’analisi di lungo periodo (15-20 anni) ci saranno sempre più anziani e meno giovani. Questo – ha spiegato l’esperto nel corso della serata – ha portato al cambiamento delle figure professionali presenti sul mercato, come ad esempio una delle figure maggiormente ricercate oggi è quella di assistente agli anziani.
La crisi economica inoltre ha influito sul lavoro, soprattutto per i giovani sino ai 29 anni e gli ultracinquantenni, ma soprattutto sul lavoro femminile. Ancora oggi, uno dei dati che crea maggior stupore è la differenza tra il tasso di occupazione maschile e quello femminile, in quanto vi è un netto divario tra i due dati.
“Portare le donne sul mercato del lavoro – ricorda il Dott. Mastrandrea – significa modificare l’organizzazione dello stesso ed inserire nuove modalità flessibili di assunzione; tre queste, i voucher, da utilizzare anche per gli asili nido”.
Visto il tema molto caldo e sentito da parte dei presenti, numerosi sono stati gli interventi e le domande poste all’esperto presente.
Con questo quarto incontro si è concluso il ciclo di questi incontri formativi.