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Invasione di cuori al Palazzetto dello Sport

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«Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio» è stato questo il tema della Giornata mondiale della Gioventù diocesana celebrata a Turi lo scorso 28 marzo. Una folla incredibile di circa cinquecento persone ha invaso il Palazzetto dello Sport per accogliere, salle 16.30 circa, i tantissimi giovani e meno giovani dell’intera Diocesi di Conversano- Monopoli.
“Pensavo di venire qui e di trovare tutti intenti a pregare e invece, qui si fa festa” – sono le parole di saluto del Sindaco, dott. Domenico Coppi ai tantissimi presenti al Palazzetto, accolti con canti, balli, giochi e tantissimo entusiasmo dai ragazzi dell’Oratorio, della Consulta Pastorale Giovanile di Turi e dai parroci delle tre comunità parrocchiali.
Monia Romanazzi e Pierfrancesco Lavarra a presentare il lungo pomeriggio di festa, costellato dall’animazione di Mariana Catucci e Caterina Tralci che, con l’indiscussa collaborazione di tutti i ragazzi turesi hanno dato vita ad una accoglienza ed una festa per salutare la Croce Giovani che ha abitato nelle nostre parrocchie per l’intero anno.
A dare il benvenuto a tutti i presenti, don Stefano Mazzarisi e don Nicola D’Onghia, a cui è seguito l’Arciprete Don Giovanni Amodio che ha applaudito il lavoro compiuto non solo dai ragazzi, ma anche dalle loro guide, appunto Don Nicola e Don Ciccio.
Quella di sabato, è stata una tappa del cammino verso l’incontro internazionale del luglio 2016 a Cracovia, come ha spiegato don Stefano, lasciando la parola a due giovani che hanno vissuto l’esperienza dell’incontro a Rio de Janeiro e a Colonia. Attraverso le parole del Papa, le voci di tutti i presenti hanno cantato il nome di Cristo e raccolto l’invito “a custodire un cuore puro e a non banalizzare l’amore”.
A raccontare l’Amore, anche il concerto offerto dal Gruppo Futura di Monopoli che ha anticipato l’arrivo del Vescovo Domenico Padovano. Preghiera, riflessione, commozione al suo passaggio e con le sue parole i tanti presenti che nel frattempo hanno riempito gli spalti del palazzetto turese hanno ascoltato la testimonianza dei genitori e gli amici della Beata Chiara Luce Badano. Non un respiro a rompere le profonde parole della sua famiglia, tutti attoniti, con emozione, ad ascoltare della vita straordinaria “seppure estremamente difficile” della ragazza. Morta a diciotto anni per un tumore osseo, fu dichiarata venerabile dalla Chiesa cattolica il 3 luglio 2008 edè stata proclamata beata il 25 settembre 2010. “Abbiamo avvertito subito nell’anima che Chiara, prima di essere nostra figlia, era figlia di Dio” – apre la mamma di Chiara Luce. Così percorre le tappe di quel periodo “più bello” – afferma il padre, durante il quale, nonostante la malattia di Chiara Badano, sentono l’amore di lei verso il disegno di Dio.
Chiara ha solo 17 anni e le viene diagnosticato un osteosarcoma. Appresa la notizia e rientrata a casa, chiede alla mamma di non porle domande. Passano 25 minuti di silenzio “Ha detto il suo sì a Gesù, e non si è più tirata indietro” – raccontano. Scorrono i mesi e mai un attimo di sconforto; rimane incrollabile la sua fiducia in Dio. In questo periodo lancia ai giovani un ultimo messaggio: “Vorrei passar loro la fiaccola come alle Olimpiadi, perché la vita è una sola e vale la pena di spenderla bene”. Per il suo funerale, chiede di essere rivestita con un abito da sposa: bianco, lungo e semplice. Predispone la liturgia della sua Messa: sceglie le letture e i canti… Le offerte devono essere destinate ai bambini poveri dell’Africa. Nessuno dovrà piangere, ma fare festa, perché Chiara incontra Gesù. Alle 4,10 del mattino del 7 ottobre 1990, festa della Vergine del Rosario, Chiara -dopo aver salutato la mamma: “Ciao, sii felice, io lo sono”- raggiunge il suo tanto amato “Sposo”.
Toccanti le parole della sua famiglia, di chi le è stato vicino in quegli ultimi due anni di vita e forte è il desiderio di portare a conoscenza il grande desiderio ed esempio di Chiara.
Sotto la sua immagine, i ragazzi raccolgono l’invito della ragazza e con lei, fanno festa, chiudendo in musica il lungo pomeriggio della Giornata Mondiale delle Gioventù Diocesana.
La  “Croce Giovane” lascia così Turi e viene accolta dai giovani di Monopoli campagna per essere esposta e pregata, nei prossimi tre mesi, ad Antonelli, a Santa Lucia, Sicarico e Cozzana.

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