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Politica

Le mani lunghe di De Grisantis sulla festa Patronale

Vito Nicola De Grisantis

Sant’Oronzo. Ci risiamo. Quest’anno siamo rimasti a lungo in silenzio. Volevamo capire. Approfondire. Ascoltare. Abbiamo atteso fin troppo e i cittadini ci hanno spronato. “Se non volete scrivere voi – senza peli sulla lingua ci incalzano in piazza Silvio Orlandi – la verità la diremo noi”. In effetti quest’anno, come ci suggeriscono, l’altro settimanale, Fax, ha iniziato una “personale” crociata a favore delle idee strampalate dell’ormai lontano ex-sindaco Nicola De Grisantis. Costituire una Fondazione che metta insieme un po’ di tutto, che spartisca un po’ i posti, anche di potere e di politica, al fine di gestire la “religiosa” festa patronale. La grande festa. Fax non si è risparmiato. Due prime pagine, una dietro l’altra, e ancora a seguire paginoni e commenti. Opinioni espresse, il più delle volte, da poco autorevoli personaggi, ma rigorosamente tutti vicini e amici del nostro ormai lontano ex-Sindaco. Tutti possono parlare. Tutti possono sparlare, l’importante per il lontano ex è parlarne. E se qualcuno prova ad argomentare ed esprimere una opinione diversa, al lontano Ex, De Grisantis, piace. Piace perché subito dopo lui sale in cattedra e ti bacchetta, l’idea giusta è solo la sua, la Fondazione. A sostegno di questa idea muove il mondo intero, e tra gli altri il giornale ispirato da Catucci padre. Vito, lo ricorderete, è stato a fianco di De Grisantis, essendo il direttore responsabile del progetto costosissimo e fallimentare del BIC, il bollettino di informazione comunale, che avrebbe dovuto informare e catechizzare i turesi su quanto fosse magnifica l’attività amministrativa della Giunta De Grisantis. Andò a finire che Gigantelli prese più del 50% dei voti e l’ormai lontano ex Sindaco non si è più ricandidato. Ma torniamo a Sant’Oronzo. Una Fondazione dicevamo. Sant’Oronzo può fare miracoli. Pensate a Fabio Topputi. Ha preso più di 500 voti dopo aver fatto il Presidente della Festa. Immaginate che bello poter fare il leader di Sant’Oronzo e tornare in politica? L’ha fatto Tateo, no? Sbattuto fuori dai turesi è tornato in comune dalla finestra della Pro Loco. Ma manca ancora qualcosa, il tassello più importante, un amico fedele! Don Giovanni che silenzioso silenzioso tira le fila insieme al De Grisantis per gestire la grande Festa e muovere pezzo dopo pezzo lo scacco matto al Sindaco, l’attuale Menino Coppi. Piano, piano. Dolce, dolce. Per non combinare nuovi guai. Per evitare che quel giornale, il nostro, ne sappia qualcosa. Parliamone in segreto. Volendo andiamo tutti insieme a Lussemburgo per accordarci meglio. Inviamo le nostre lettere e i nostri commenti solo ai giornali compiacenti. Prendiamo un Fabio Topputi e trattiamolo come farebbe Mangiafuoco con Pinocchio. Prendiamo i comitati che per anni hanno mantenuto viva la grande festa e ignoriamoli. Perdonateci, ma anche quest’anno, la nostra testata, LA VOCE DEL PAESE, non resterà zitta. La fondazione, con i suoi intrighi, le sue dinamiche, i debiti e i bilanci, lasciamola ai commercialisti del Carnevale di Putignano… A Turi, fede, dignità e rispetto non si possono calpestare. Ma questa volta siamo fiduciosi, l’ultima parola spetterà a Menino.

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