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Arriva la “De.Co Turi”

DeCo Turi

Ha ricevuto parere favorevole da tutti i consiglieri anche il regolamento De.Co, la denominazione comunale, un marchio non di qualità, ma, nello specifico, una certificazione di origine.  La De.Co. vuole essere un marchio di garanzia, introdotto nell’ambito del decentramento amministrativo  a giugno del 1990 con la legge n. 142 e che permette ai comuni di disciplinare in materia di valorizzazione delle attività agroalimentari e territoriali.
Questa della” denominazione comunale” è una pratica ormai comune a tutti i paesi limitrofi ed è anche uno dei punti cruciali su cui poggia “Cuore della Puglia”, poiché la Carta dei Valori, che stabilirà chi potrà andare ad Expò 2015, presenta tra i requisiti anche questo marchio di garanzia. La certificazione è importantissima per i produttori locali di qualsiasi  tipologia di prodotto e idea, può riguardare non solo i beni agricoli, ma qualsiasi cosa sia tipica del nostro paese. Dalla faldacchea alla ciliegia, all’artigianato, tutto può essere marchiato De.Do.
Ma come funzionerà?  Il turese interessato si recherà presso l’ufficio delegato in Comune e in maniera gratuita potrà iscrivere il prodotto al registro De.Co. Tra i requisiti, fondamentale è la dimostrazione che il prodotto nasca sul territorio di Turi e che l’azienda abbia sede nel nostro comune. Non ci sarebbero limiti temporali per l’iscrizione, si tratterebbe di un registro sempre aperto che potrebbe  funzionare in due direzioni: l’iscrizione diretta da parte del produttore oppure la segnalazione da parte di terzi. Una volta accertati i requisiti di appartenenza al territorio turese, si dovranno dichiarare i quantitativi di produzione.
Il marchio De.Co, oltre ad fungere da bollino di garanzia, avrà un ruolo importante nel contrastare un fenomeno molto diffuso anche nei nostri territori, quello della contraffazione alimentare, una vera e propria truffa, dove il consumatore compra un prodotto pensando che sia stato coltivato a Turi, invece magari è stato prodotto in Turchia o fuori dalla Comunità Europea, con tecniche di coltivazione completamente diverse o con dei fitofarmaci che da noi sono illegali e da loro invece no. Grazie alle denominazioni comunali, invece, sapendo ad esempio quanti chili di ciliegie produce ogni produttore di Turi, si potrà verificare, avendo dei numeri in mano.
È pronto anche il logo, mostrato pubblicamente per la prima volta in Consiglio, caratterizzato da una ciliegia stilizzata con la scritta “De.Co” Turi.

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