Un centinaio di turesi per protestare contro l’Imu Agricola
In migliaia a Bari, dinanzi al Palazzo della Prefettura, per gridare un deciso “No” all’imposizione dell’Imu sui terreni agricoli. E mentre il timer ha iniziato a fare il conto alla rovesca, fino al sempre più vicino 31 marzo, giorno ultimo per versare il contributo governativo, oltre cento turesi, hanno risposto all’appello di protestare in massa.
In testa, da Turi, Tonio Palmisano ed il gruppo di Protesta Agricola, sostenuti dalla Cia di Turi, che ha messo a disposizione i mezzi logistici per lo spostamento, per portare in piazza la voce di sdegno nei confronti di una tassa considerata iniqua e gravosa, nei confronti di una categoria già vessata da difficoltà e pesanti tagli e che la costringono ad abbandonare suoli e passioni.
A dare forza alle parole di Protesta Agricola, alcuni esponenti dell’Amministrazione Coppi, nelle persone di Antonello Palmisano, in piazza con la fascia tricolore, l’Assessore Gianvito Palmisano e il consigliere Vito Notarnicola.
Parole, ancora promesse, quelle pronunciate dai rappresentanti regionali a seguito delle contestazioni degli agricoltori che in migliaia hanno pronunciato di non voler versare il tributo Imu agricola 2014.
Alla protesta pacifica indetta da Agrinsieme Puglia, con il coordinamento delle organizzazioni agricole Cia Confederazione Italiana Agricoltori, Confagricoltura, e Alleanza delle Cooperative settore agroalimentare (Legacoop, Confcooperative, Agci) ha seguito infatti un incontro con il Prefetto che “ha promesso di combattere a favore degli agricoltori” – ha commentato Tonio Palmisano.
Nelle sue parole, leggiamo anche note di rammarico e di incredulità, legate alla mancata presa di posizione dell’Amministrazione turese durante lo scorso Consiglio Comunale. Il primo ordine del giorno, infatti, verteva attorno alla questione Imu Agricola con l’Accordo definito durante le serate di manifestazione nella Cooperativa L’Ortofrutticola e presentato alle Associaizoni di categoria e alle Amministrazioni dei dieci comuni interessati. “Il nostro comune pare essere l’unico che non lo abbia approvato” – ci confida con perplessità Tonio Palmisano. “Turi mi sta deludendo, a differenza degli altri paesi che invece si stanno muovendo” – commenta, proseguendo come “sembra chiaro che stiano solo trovando scuse, dicendo che nulla si possa più fare” – aggiunge con fermezza Tonio, raccontando con delusione anche la mancata presenza di agricoltori che abbiano preso parte al Consiglio Comunale dello scorso venerdì.
All’iniziativa barese hanno partecipato numerosi parlamentari pugliesi, esponenti del governo regionale, consiglieri regionali, sindaci e candidati alla carica di governatore della Regione Puglia per le prossime elezioni regionali. “Eravamo per loro un ghiotto bottino a costo zero” – ha così aggiunto in chiusura Palmisano, portavoce di Protesta Agricola.
Nel corso del presidio a cui hanno preso parte anche agricoltori delle altre province pugliesi, è stato presentato il documento con le proposte e le richieste di Agrinsieme Puglia e Copagri Puglia al Governo nazionale e alla Regione Puglia, per far fronte a quella che è diventata una vera e propria emergenza. Lo stesso documento è stato consegnato al Prefetto di Bari. Tredici i punti riportati nel documento tra cui la tanto contestata IMU agricola, la dotazione di gasolio agricolo alle aziende, la PAC, il PSR, la semplificazione burocratica, l’emergenza Xilella e diverse altre questioni.