Col Ponte del Don per raccontare le Donne
Si sono incontrati presso il bar pizzeria Dejavu per parlare di Donne. È il Ponte del Don, che nella serata dedicata dalla giornata che festeggia la donna, ha trascorso qualche ora per raccontare, ascoltare, commentare e riflettere sulle mille sfaccettature dell’essere Donna.
Perché è frase comune dire “Auguri” per la tua Festa, in una sola giornata, nelle 24ore dell’8 marzo, dimenticando che gli “Auguri” non sono proprio il riflesso di una Festa, ma di un percorso storico che vuole ricordare morti e sofferenze, battaglie e sconfitte, scontri e repressioni, che ancora oggi rivestono il ruolo della donna nella nostra società.
“Perché festeggiare questo giorno? Per lottare e difendere chi ancora non può essere una donna libera”. Ha aperto così Sara Coppi, dando il ‘Benvenuto’ ai presenti alla serata che, accompagnandosi con qualche mazzo di mimosa, fiore simbolo della giornata, ha regalato alcune ore per parlare della Donna, dei suoi mille ruoli, della sua condizione nella società moderna.
Perché, anche se siamo nel 2015, ci troviamo di fronte a differenze tra uomo e donna; leggiamo di condizioni che nulla hanno a che fare con la parità dei sessi, con medesimi trattamenti; con pari considerazioni. Guardiamo ad alcuni lavori; pensiamo ad alcuni ruoli nella famiglia; nella società; nella quotidianità, dove spesso è facile additare se a compiere qualche gesto è una donna. Ogni presente così, durante la serata, ha portato il proprio contributo, emozionando e facendo emozionare, ma raccontando i mille nomi di una Donna.
Ma la Donna è colei, come ha sottolineato Papa Francesco, colei che «ogni giorno cerca di costruire una società più umana e accogliente». «Un mondo dove le donne sono emarginate è un mondo sterile, perché le donne non solo portano la vita, ma ci trasmettono la capacità di vedere oltre, loro vedono oltre. Ci trasmettono di capire il mondo con occhi diversi, di sentire le cose con cuore più creativo, più paziente, più tenero».