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Una giornata con l’Associaizone Genitori Turesi

violenza sulle donne

“La violenza sulle donne è antica come il mondo, ma oggi avremmo voluto sperare che una società avanzata, civile e democratica non nutrisse le cronache di abusi, omicidi e stupri” affermava qualche anno fa Helga Schneider, sul Corriere della Sera.
Perché in Italia ogni tre giorni una donna viene uccisa da un marito, un fidanzato, spesso compagni o ex compagni di anni di vita, padri di figli cresciuti insieme? La «violenza domestica» — quella subita dagli uomini di casa, anche padri o fratelli — è la prima causa di morte nel mondo, per le donne tra i 16 e i 44 anni: più degli incidenti stradali, più delle malattie.
Per questo dobbiamo subito liberarci dell’idea del mostro, o di tanti mostri, dobbiamo sottrarci a quella reazione immediata che ci porta a dire: io non sono così, noi siamo normali. La violenza sulle donne, che in alcuni casi si spinge fino all’omicidio definito per la prima volta «femminicidio» da una sentenza del 2009, non è una collezione di fatti privati: è una tragedia che parla a tutti. Soprattutto, che riguarda tutti gli uomini.
L’Associazione Genitori Turesi, invita così la cittadinanza a partecipare alla Santa Messa in memoria delle donne vittime di violenza, che si terrà il prossimo 8 marzo 2015 alle ore 18.30, presso la chiesa di San Giovanni Battista.
Nella mattinata, però, ricorda che a partire dalle ore 11.00. presso la villa comunale,
assieme all’Associaizione “Chi è di scena!?”, saranno a fianco dell’AISM – Associazione Italiana Sclerosi Multipla-Onlus invitando chiunque a contribuire, con un piccolo contributo, ad aiutare la ricerca, portando a casa una gardenia.

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