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Pertini: il Presidente

Tavolo dei relatori3

«I giovani non hanno bisogno di sermoni, i giovani hanno bisogno di esempi di onestà, di coerenza e di altruismo. È con questo animo quindi, giovani, che mi rivolgo a voi: non armate la vostra mano. Armate il vostro animo» (Sandro Pertini, dal discorso di fine anno, 31 dicembre 1978). È con espressioni come questa, che si è voluto ricordare la figura di Sandro Pertini, nella serata dedicata a lui dall’Amministrazione Comunale di Turi.
Nel 25esimo anniversario dalla sua morte, nella serata del 24 febbraio, presso la Biblioteca Comunale di Turi, una finestra su Sandro Pertini, da ieri ad oggi, in un excursus di vita e di pensiero, con il sindaco di ieri, Vitangelo Susca, il sindaco di oggi, Menino Coppi, il Prof. Enrico Cuccodoro, docente di diritto costituzionale presso l’Università del Salento e Coordinatore dell’osservatorio Istituzionale per la libertà e la giustizia sociale “Sandro Pertini” e il giornalista Vito Catucci.
Come ieri, anche nella sera di martedì scorso, “Pertini ha incontrato i giovani”, portando esempio di una vita mossa con coraggio ed onestà, superando le ideologie e le attese, dimostrando ancora una volta come sia “eroe dei nostri tempi” – come ha più volte ripetuto il professor Cuccodoro.
Plausi all’iniziativa dell’amministrazione comunale, sono giunti dalla segreteria della Presidenza della Repubblica, Ugo Zampetti; dal Presidente del Senato, Pietro Grasso; dalla Presidenza della Camera, Laura Boldrini; dal Governatore della Regione Puglia, Nichi Vendola; dal prof. Vincenzo Zara, Rettore dell’Univeristà del Salento.
E mentre la stessa Camera dei Deputati lo ricorda, anche Turi ha voluto lasciare una traccia del passaggio storico del Presidente, attraverso immagini e racconti di un uomo che prima di essere politico, ha saputo parlare direttamente agli italiani, infondere speranza e fiducia. Un percorso lungo la sua esperienza, attraverso la sua “esigenza di avvicinarsi e confrontarsi coi giovani”, il suo “parlare con il cuore in mano” che tanto lo hanno caratterizzato.
Le emozioni, sono quelle che hanno abitato l’intera serata, emerse dalle voci e dai ricordi di quel 2 marzo 1980, quando Turi diede la cittadinanza onoraria a Sandro Pertini. “All’epoca avevo solo 26 anni – ha ricordato il sindaco Menino Coppi – ed io ero un giovane comunista. Ricordo ancora il momento in cui mi strinse la mano, l’attimo in cui salutai l’uomo che eletto, tornò a Turi non da carcerato, ma da Presidente della Repubblica”. In un gesto quasi di riscatto sociale e personale, Sandro Pertini, un uomo di grande spessore politico, “un combattente”, fu accompagnato in carcere, nella sua cella, dalla sola presenza dell’allora sindaco di Turi, Vitangelo Susca. Ricordi ed emozioni, si mescolano nella sua voce, occhi lucidi a ripercorrere quella via che accompagnò il Presidente nel suo passaggio turese, in una cittadina dove tutti si riversarono in strada a salutare e acclamare l’amato Pertini.
Avrebbe meritato maggiore attenzione da parte dell’attuale cittadinanza turese, il ricordo di colui che arrivò a Turi con “una piccolissima scorta, e senza sfarzi”. Fotografie, video e vecchi articoli di giornale a raccontare ancora il passaggio di un Presidente che ha fatto scrivere il nome di Turi nella sua storia personale. “Un uomo che ha amato tanto la Puglia, un uomo che ha vissuto gli anni del carcere nell’amicizia con Antonio Gramsci”- è stato raccontato in serata, che si è protratta tra le memorie di un Presidente che tutti hanno amato e della cui esistenza ancora si parla.
“Impertinente ed imprevedibile” – ha concluso il prof. Cuccodoro, ma a renderlo straordianrio, ancora a venticinque anni dalla sua morte, è “la rivoluzione di un ruolo che era in ombra”. “Pertini è stato il primo impiegato dello Stato; il difensore civico degli Italiani” – ha aggiunto, ricordando che Sandro Pertini ha ricevuto circa 700mila ragazzi, infondendo in loro la speranza per il futuro, per il loro Paese, per gli anni a venire”.

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