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Attualità

Te lo regalo se vieni a prenderlo!

Salvatore Benvenuto

Con più di 25 mila membri, il gruppo “Te lo regalo se vieni a prenderlo –Puglia” sta spopolando anche nei nostri territori. Un’iniziativa fatta di volontari, che coniuga tre tematiche di grande attualità: ecologia, consumismo e socialità. Abbiamo raggiunto telefonicamente in Ticino il fondatore di tutto il progetto, il dott. Salvatore Benvenuto, a cui abbiamo chiesto di raccontarci quale è stata la molla che ha dato vita a questo nuovo modo di considerare le cose, le persone e il web.
Chi è Salvatore Benvenuto?
“Sono un calabrese di origine, ma vivo in Ticino dall’età di quattro anni. Mi occupo di andragogia, ovvero dell’apprendimento e dell’educazione degli adulti, aiuto le persone a raggiungere i propri obiettivi personali”.
Quale è stato il momento preciso in cui ha preso coscienza di questa problematica e deciso di mettere in piedi questa iniziativa?
“Un giorno sono andato in discarica per buttare via delle cose; lì incontro un signore che mi chiede se potevo aiutarlo a scaricare un televisore a schermo piatto molto grande. Gli dico che fosse un peccato che un così bel televisore fosse rotto, ma il proprietario mi risponde che funzionava benissimo, ma lo buttava perché non sapeva a chi regalarlo. Tornato a casa, ricevo un’email da un mio amico che mi invitava a guardare su Youtube un video di Annie Leonard, intitolato “La storia delle cose”, che descrive in maniera chiara e semplice il fenomeno del consumismo e che invito tutti a guardare. A quel punto mi son detto che si doveva fare qualcosa e su facebook ho creato il primo “Te lo regalo se vieni a prenderlo – Ticino”. Era l’aprile del 2012. All’inizio la gente non voleva le mie cose, ci ho messo sei mesi prima che qualcuno venisse a prendere ciò che regalavo, ma ricordo perfettamente che in quel giorno la mia gioia è esplosa. Da quel momento si sono creati gruppi in tutte le regioni d’Italia. Oggi abbiamo creato anche un sito internet, www.benewpeople.com, che possa permettere anche a chi non è su facebook di poter accedere all’iniziativa”.
Quale è l’obiettivo di questa iniziativa?
“Questa esperienza non è semplicemente un regalare le cose se le vieni a prendere. Oltre al suo importante impatto a livello ecologico, vuole costituite anche una sorta di mutuo soccorso, un auto-aiuto, dare una mano alle persone che sulla piattaforma possano aprirsi, perché si sa, la crisi tende a farci chiudere in noi stessi. Quello che si fa vuole essere amore, donare senza ricevere nulla in cambio, e in questo modo si può fare la differenza, miglioriamo non solo la nostra esistenza, ma anche quella degli altri. L’iniziativa vuole essere anche la scoperta di nuovi valori, lontani dal mero consumismo, vedere nell’altro non un competitore, ma una risorsa, riscoprire un’economia basata sul sociale e non più sul possesso. Fare come hanno fatto i nostri nonni dopo la guerra, puntare sulla collaborazione, essere risorse per gli altri. Inoltre, prima si avevano case molto più piccole e si viveva bene con poche cose. Oggi le nostre case sono diventate dei magazzini. Noi dobbiamo cambiare le nostre mentalità, non guardare più solo al dio-denaro, ma riscoprire l’importanza non solo delle persone e degli oggetti, ma anche dell’ambiente. Per questo il nostro sito punta al chilometro zero: si incentiva la donazione degli oggetti tra persone che vivono nelle vicinanze, in modo da evitare o limitare l’uso della macchina, che inquina, e favorire la socialità tra persone che pur vivendo vicine non si conoscono”.
Come siete organizzati?
“Ad oggi siamo circa 35 volontari per più di 400 mila utenti: il nostro è un volontariato a tempo pieno. Abbiamo i moderatori, ovvero persone che formiamo per mantenere forme comunicative gentili sui social, poi amministratori che su facebook possono bannare oppure accettare utenti che arrivano. Infine ci sono i coordinatori, che si occupano di aiutare gli amministratori qualora avessero problemi, infine il fondatore. Vi è un gruppo di gestione per ogni pagina di facebook, ad esempio quella della Puglia. Il progetto che portiamo avanti è enorme: se consideriamo anche altri siti che sulla nostra scia, promuovono la nostra stessa attività, possiamo dire che vi sono milioni di persone che hanno aderito alla nostra iniziativa. E non è cosa da poco”.
Quali sono i vostri prossimi passi?
“Vogliamo coinvolgere nell’iniziativa anche le istituzioni pubbliche, in particolare le scuole: vorremmo dare vita a progetti che aiutino i ragazzi a vedere il mondo in modo diverso, a considerare i propri compagni come risorse e non come dei competitori, come siamo stati abituati a fare fino ad oggi”.

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