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Attualità

Imu agricola: o tutti o nessuno

Antonello Palmisano

Sabato scorso alle ore 17 presso la biblioteca comunale, il consigliere delegato all’agricoltura Antonello Palmisano, insieme ad altri esponenti dell’entourage Coppi, hanno incontrato gli agricoltori turesi e la CIA (Confederazione Italiana Agricoltori), seppure l’invito fosse stato rivolto a tutte le associazioni di categoria.  Scopo dell’incontro era fare il punto della situazione su una questione tristemente attuale per una delle attività prevalenti del nostro territorio: l’Imu agricola. Palmisano ha voluto incontrare i diretti interessati soprattutto per elaborare un elenco di proposte da proporre venerdì 13 quando una delegazione di agricoltori incontrerà il viceministro dell’Economia e delle Finanze, Enrico Morando.

La biblioteca si è presto riempita, anche se all’appello mancavano tanti altri agricoltori, pare perché non fossero stati informati – come qualcuno ha asserito dalla “platea”. Vari e diversi sono stati gli interventi, che hanno portato alla luce proposte più o meno condivise, ma anche a polemiche e a qualche scontro di idee. C’è chi ha suggerito più volte agli agricoltori di non pagare, perché solo così la protesta avrebbe potuto avere un risultato concreto: teoria avvallata anche dal fatto che probabilmente le sanzioni non sarebbero repentine, visto che in alcuni paesi la scadenza è stata addirittura rinviata per attendere la decisione del Tar in merito ad alcuni ricorsi presentati a riguardo. Su questo punto, l’Amministrazione ha invitato alla riflessione, valutando le ripercussioni che un simile atto potrebbe avere non solo per le casse comunali, ma anche per le tasche dei contadini, in vista di future sanzioni. Altro punto oggetto di discussione è stata la visibilità, come poter dare risalto al problema e soprattutto farsi ascoltare: tra le tante proposte, c’è chi ha suggerito l’uso dei media nazionali e locali per catalizzare l’attenzione su manifestazioni di massa. Anche una tale azione ha comunque dato adito a perplessità, poiché sull’Imu agricola sono state e saranno tante le manifestazioni, ma soprattutto perché le imponenti mobilitazioni anche di altri comparti dell’economia italiana, come ad esempio, dell’allevamento, alla fine, non hanno sortito alcun effetto desiderato. Inoltre, come ha detto qualcuno, “se per un paio di giorni scioperano gli agricoltori, non è che si ferma un Paese. Non è come se scioperassero i camionisti o i tranvieri”.

Tommaso CIA

Qualche contadino ha poi lamentato la poca rappresentanza della categoria sia da parte delle associazioni di categoria, sia da parte delle istituzioni. I rappresentanti della CIA, a questo punto, sono intervenuti, obiettando su quanto appena affermato e ribadendo tutto il loro impegno, dimostrato anche dalla loro presenza in quella circostanza, a differenza, ad esempio, della Coldiretti, che non ha preso parte. L’associazione ha poi garantito il massimo impegno per trovare delle soluzioni, non solo a livello locale, ma anche regionale e nazionale.

Terminati gli interventi, Palmisano ha invitato i presenti a tornare a focalizzarsi sul reale scopo dell’incontro, quello di elaborare delle proposte concrete da portare al Viceministro. All’inizio vengono fuori tre indicazioni: eliminare la tassa, distribuirla equamente e in minor misura tra tutti senza distinzioni tra comuni montani, non montani e parzialmente montani e, infine, pagare la tassa in base alle fasce di reddito. Dopo alcune considerazioni in merito, gli agricoltori hanno optato per le prime due proposte, rifiutando la terza, che era stata promossa anche dallo stesso Palmisano.

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