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Un sold-out per “U Fermàgge pùnde”

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Ogni invito è un successo, se a presentarlo è Pasquale Del Re e l’associazione “I Discjadisce”. Così la sala teatro del Pensionato Mamma Rosa ha aperto le sue porte alla comicità dell’associazione turese, accogliendo tantissimi concittadini e appassionati per assistere a “U Fermàgge pùnde”, nella serata di sabato 7 febbraio.

A dare il benvenuto ai tantissimi presenti, la presidente dei Lions Club di Conversano, Caterina Coppi, presto seguita dal poeta e commediografo Pasquale Del Re, che per la sera ha lasciato i panni del sociologo per indossare, quelli del padre di famiglia, nella commedia portata in scena. “Il mio obiettivo è lasciare una traccia scritta della nostra lingua dialettale” – ha aperto Del Re, non nascondendo la sua emozione e la sua ansia di salire sul palcoscenico, come fosse ancora la prima volta.

E in nome di tutti i membri dell’Associazione, ha ringraziato quanti hanno permesso di realizzare la serata, tale “grazie al lavoro e alla collaborazione di tutti”.

E dai pensieri nati “attorno al braciere”, si condensano le righe, in poesia o in prosa, a formare le pagine della storia turese, dialettale, semplice, emblematica, simpatica, che Del Re ha messo insieme prima per caso, poi per lasciarne traccia nel tempo. “Noi ci divertiamo, ci vogliamo bene, ci piace quel che facciamo” – ha raccontato Pasquale Del Re, avviandosi a salire sul palco dove ha aperto con “Spèrième ca chìove”.

Semplicità e tradizione, racchiusi nei ricordi dell’autore che, a partire dal titolo della commedia “U Fermàgge Pùnde”, ha lasciato parlare i ricordi, le tradizioni, i modi di fare di una volta che con la sua penna, sono arrivati alle generazioni più giovani.

Attraverso il lavoro di Pasquale Del Re, che ha ringraziato Mino Miale per la preziosa collaborazione, sono venuti fuori detti, espressioni, azioni e tipicità di una Turi che sembra ormai lontana, ma che si ritrova soprattutto nel paese vecchio, dove tutto sembra voler essere conservato, come in un piccolo presepe, dai suoi abitanti. Una finestra nel passato, anche non molto lontano, rivissuto grazie alle abilità degli attori dell’associazione che hanno raccolto sorrisi, riflessioni e scroscianti applausi.

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