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La Rete: uno strumento da usare con prudenza

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Internet e i suoi lati oscuri sono stati al centro di un incontro organizzato da Don Francesco Aversa e la Parrocchia Maria SS. Ausiliatrice al termine della funzione domenicale, lo scorso 8 febbraio.In tanti hanno risposto all’invito alla prevenzione e alla conoscenza con il sociologo ed esperto di relazioni, il dott. Pasquale Del Re e il Funzionario della Polizia delle Comunicazioni e Postale, il dott. Luigi De Stefano.

A dare il benvenuto ai numerosi presenti, il moderatore della serata, il Dott. Giuseppe Tritto, membro del gruppo cultura del consiglio pastorale Parrocchia Maria SS. Ausiliatrice. Al suo fianco, il Parroco, Don Ciccio e Don Giovanni Amodio, che si è complimentato col primo per il grande lavoro che sta compiendo nella parrocchia e per la sua capacità di saper parlare ai ragazzi.

A loro, in tanti seduti sin dalle prime file, ai numerosi genitori, ai membri delle associazioni, ai docenti dell’ITES “Pertini -Montale” e dell’I. C. “Resta- De Donato Giannini” e all’Amministrazione Comunale, nella persona dell’Assessore Giusy Caldararo, le parole degli esperti.

Forti, nella loro verità e attualità, gli argomenti trattati, attraverso i quali è stato possibile fare un percorso, seppur rapido, ma fondamentale, su quali sono, oggi, i pericoli della rete. A partire dai comportamenti a rischio, esposti dallo specialista Del Re, si è dibattuto sulle condotte e sulle azioni che mettono “a repentaglio il benessere fisico, psichico e mentale di una persona”. E se nella scuola ci si può rendere conto di comportamenti e azioni inusuali, il primo input d’allarme deve partire dalle famiglie, dove spesso diviene carente l’attenzione verso l’adolescente, vittima delle “new addiction”, delle nuove dipendenze.

Purtroppo, i numerosi casi segnalati alla Polizia, raccontano di una società nella quale sono spesso i genitori a commettere azioni che inducono i minori a comportamenti a rischio. “Capita a volte di ascoltare minori di 13 anni affermare che sono stati gli stessi genitori ad iscriverli ai Social Network” – ha aggiunto il Funzionario De Stefano. Lasciano stupiti alcune immagini trasmesse in serata, che raccontano come sia facile, poi, per un adolescente, essere “adescato in chat e subire violenza psicologica e fisica, da persone che non si conoscono; essere attori di cybergbullismo; diffamare e entrare in siti nei quali si istiga all’autolesionismo, al satanismo, al suicidio o alla vendita di droga”. Il 43002 è il numero a cui poter inviare segnalazioni in anonimo e solo tramite sms alla Polizia di Bari.

Dalla necessità di parlare ai ragazzi ed essere vicini alle tante trappole che la rete può lanciare, la Polizia di Stato in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, si è mossa per sensibilizzare e prevenire i rischi e i pericoli dei social network.

Un progetto che si avvicina alle nuove generazioni attraverso i social network, evidenziando sia le opportunità del web, sia i rischi di cadere nelle tante trappole dei predatori della rete, confezionando un vero e proprio “manuale d’uso”.

Per la prima volta in assoluto aziende come Facebook, Fastweb, Google, 3, Libero, Microsoft, Poste italiane, Telecom Italia, Norton by Symantec, Skuola.net,  Vodafone, Virgilio, Wind e Youtube sono insieme alla Polizia di Stato per un solo grande obiettivo: rendere la rete sempre più sicura dopo i gravissimi recenti episodi  di cronaca culminati con il suicidio di alcuni adolescenti,  ed arginare il dilagante fenomeno del cyberbullismo e di tutte le varie forme di prevaricazione connesse ad un uso distorto delle tecnologie.

Da una ricerca, su un campione di 2000 giovani, è emerso che: 1 su 3 è sempre connesso ai social network, il 27% degli intervistati ha incontrato una persona conosciuta sul web ed il 23% di quest’ultimi li ha incontrati da soli senza informare nessuno, mentre il 35% degli intervistati ha informato genitori o amici.  1 ragazzo su 4 si presta occasionalmente a comportamenti da cyber bullo, mentre il 6% dei ragazzi lo fa in via sistematica. Il 13% dei ragazzi confessa di aver inviato foto e video di sé stesso in atteggiamenti provocatori, mentre il 17% ha rivelato di averlo fatto in cambio di regali, denaro o ricariche telefoniche.

Prevenzione e formazione sono utili, in questo senso, per vedere Internet come una opportunità, non come un pericolo, se impiegato dai più giovani con prudenza e dai genitori con coscienza, affinchè il mezzo sia uno strumento di ricchezza e di crescita, non di rischio. 

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