Arianna Gasparro è pronta a denunciare l’Ufficio tecnico
Dopo le gravi affermazioni di Sandro Laera, secondo il quale il consigliere di maggioranza Arianna Gasparro sia rimasta senza risposte, pur avendo richiesto “i documenti di via Shumann”, abbiamo contattaro direttamente il consigliere per avere conferme.
“Quanto rivelato da Sandro Laera – telefonicamente ai nostri microfoni ci spiega Arianna Gasparro – corrisponde mio malgrado alla verità. Il 12 agosto dello scorso anno con protocollo numero 10910 ho chiesto di poter avere copia di tutti i documenti “citati” nella vicenda della lottizzazione di Via Shumann. Non ho ancora ricevuto nulla. Se io, da consigliere di maggioranza, non riesco ancora ad ottenere i documenti sui quali mi si chiedeva di deliberare, non oso immaginare come vengano tutelati i diritti dei cittadini.”
Come mai, secondo lei, non ha ricevuto ancora risposte?
“Non saprei. Ho soltanto ricevuto un invito informale a “farmi una chiacchierata” con l’ingegnere comunale Di Bonaventura per selezionare quali documenti visionare. Ho declinato l’invito e preteso tutti i documenti. Poi li studieremo con un gruppo di esperti indipendenti, già contattati, e cercheremo di comprenderne ogni singola parola. Poi qualcuno dovrà spiegarmi per iscritto le ragioni di questo ritardo alla luce del fatto che in Consiglio Comunale si tentava di convincere tutti dell’urgenza estrema di approvare questa lottizzazione per evitare chissà quale catastrofe naturale.”
Ritiene che si celi qualcosa di oscuro dietro questa vicenda?
“No. Almeno per principio non posso crederlo. Ritengo tuttavia che ci siano dei diritti che vanno tutelati. Abbiamo chiesto del tempo per studiare e comprendere bene quello che si stava deliberando. Mi metto anche nei panni dell’imprenditore interessato che ha il diritto di avere risposte certe. Questo ritardo e questo modo di operare non sono più tollerabili.”
Cosa intende fare?
“Il prossimo 11 febbraio saranno trascorsi sei mesi dalla mia richiesta. Il giorno dopo mi recherò direttamente prima dal Prefetto e poi in Procura