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Sergio Mattarella è il nuovo Presidente della Repubblica Italiana

Mattarella è già Presidente: lo scherzo di Wikipedia

Il 31 gennaio 2015 scrive una nuova pagina della storia italiana, l’elezione del dodicesimo Presidente della Repubblica italiana. È Sergio Mattarella, giudice della Corte Costituzionale, a salire al Colle dopo le dimissioni di Giorgio Napolitano. La sua elezione arriva dopo una lunga trattativa tra i partiti e dopo tensioni nella maggioranza. Alla quarta votazione, raccoglie 665 voti, superando di gran lunga la quota del quarto scrutinio, fissata a 505.  Mattarella va al Quirinale con i voti del Pd, degli alfaniani, di Scelta Civica, ma anche degli ex grillini. La candidatura è stata fortemente voluta da Matteo Renzi che sin dal primo scrutinio ha imposto agli altri partiti il nome del giudice costituzionale. Ma cosa ne pensano i nostri politici turesi?

“Mi sembra un buon presidente, equilibrato, molto posato – ci risponde il sindaco Menino Coppi – Credo che sia una buona scelta, che ha coinvolto moltissimi parlamentari: è stato eletto con quasi i due terzi dei voti e penso che avrebbe potuto esserlo anche al primo turno. Ritengo inoltre alcuni segnali positivi: è interessante il fatto che abbia legato tristemente la sua vita alla lotta alla mafia, come il fatto che sia siciliano. È importante capire le persone che occupano certe cariche anche attraverso ciò che hanno fatto della e nella loro vita.  Naturalmente questa designazione è stata anche una vittoria dal punto di vista politico, con l’unità del Partito Democratico, con il fatto che il suo segretario abbia condotto in modo magistrale questa trattativa, riuscendo alla quarta votazione, come era stato previsto, ad eleggere il nuovo presidente. È stata una grande vittoria di Renzi”.

Positivo anche il commento di Fabrizio Resta di Sel: “Tra i nominativi che erano in gioco sicuramente Mattarella era la personalità migliore che ci potesse essere. Ha un curriculum di un certo spessore, sappiamo tutti che il fratello è stato ucciso dalla mafia, quindi sicuramente non è una persona disonesta. Ricordiamo che è stato colui che si è battuto per la legge Mammì. Alla fine credo che sia la scelta migliore che si potesse fare”.

Fiducioso è il commento di Angelo Palmisano di Forza Italia: “Dopo tanto parlare finalmente è stato eletto il nuovo Presidente della Repubblica. La mia prima impressione è stata buona. Il suo discorso è stato improntato sulla semplicità e sulla neutralità del ruolo che da oggi dovrà ricoprire. Mi è piaciuto molto il passaggio in cui afferma che sarà un arbitro imparziale ma che per farlo ha bisogno di giocatori leali. In questo momento di incertezza abbiamo bisogno di una figura che sia garante delle istituzioni e del popolo italiano. Questa fase di transito, per quanto riguarda le riforme sia costituzionali che della Nazione, ha necessità di una persona che abbia esperienza sia politica che amministrativa che istituzionale e mi sembra che il nuovo Presidente abbia tutte queste caratteristiche, in quanto nei vari anni ha ricoperto più ruoli. Al di là di tutte le polemiche che si sono susseguite alla sua elezioni, credo che l’Italia e gli italiani abbiamo bisogno di figure ferme e certe, di punti di riferimento sui cui riporre speranze e fiducia e in questo il ruolo del nuovo presidente è fondamentale. Dobbiamo avere fiducia delle istituzioni e per giudicare abbiamo tempo. Benvenuto presidente e buon lavoro”.

Di tutt’altro avviso è Giovanni Settanni di Fratelli d’Italia: “Nell’ineccepibile discorso alla Nazione di Sergio Mattarella, abbiamo assistito ad una notevole prova di arte oratoria come si addice ad un politico navigato della vecchia scuola democristiana. Come un buon padre di famiglia, è stata riservata una buona parola e una carezza per tutti. Alcune di queste ci hanno fatto particolarmente piacere, come quelle rivolte a Falcone e Borsellino, alla nostra comunità nazionale e ai marò. Ma è proprio questo tono sobrio e consolante che ci fa guardare con preoccupazione a quella che sarà l’azione del settennato presidenziale. Perché in questo discorso mono-tono non è stato posto l’accento sulle reali sfide che ha di fronte l’Italia, lasciando presupporre la volontà di mantenimento dell’attuale status quo. Innanzi tutto il neo Presidente descrive la drammatica crisi economica che stiamo vivendo come se si trattasse di una catastrofe naturale indipendente dall’agire umano e non come la logica conseguenza delle fallimentari politiche economiche e monetarie dell’Europa e degli ultimi tre governi che le hanno avallate ed eseguite. Non è vero, come afferma Mattarella, che nella nuova Europa l’Italia ha trovato l’affermazione della sua sovranità e un approdo sicuro. È esattamente il contrario: la sfida dell’Italia per i prossimi anni deve essere quella di riaffermare la propria sovranità e difendere la propria indipendenza dall’ingerenza delle cancellerie europee e delle lobby finanziarie che governano la Ue. Così come sembra una lettura quanto meno generosa affermare che, nel corso del semestre italiano di Presidenza dell’Unione Europea, il Governo abbia perseguito una strategia di crescita, se si considera che tutti gli osservatori nazionali e internazionali hanno sostenuto l’opposto. In secondo luogo sorprende che un ex giudice della Consulta che ha dichiarato incostituzionale l’ultima legge elettorale, e in particolare l’elezione dei parlamentari con le liste bloccate e il premio di maggioranza con il quale il Pd si è assicurato 140 deputati in più del dovuto, da Presidente della Repubblica non faccia alcun cenno alla questione ma addirittura tessa le lodi della composizione dell’attuale Parlamento. Dispiace infine che, nell’intero discorso, Mattarella abbia fatto solo un fugace accenno alla famiglia e non abbia speso una delle tante parole a disposizione a sostegno della natalità e dell’infanzia, che è la principale emergenza della nostra comunità nazionale. I tatticismi, la prudenza e i compromessi della Prima Repubblica ci hanno consegnato una Nazione in ginocchio e hanno negato il diritto al futuro delle giovani generazioni. Per questo mi auguro che il nuovo Presidente smentisca l’apparenza che ha dato e si dimostri capace delle scelte decise e coraggiose di cui la Nazione ha disperato bisogno”.

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