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Rifiuti: Turi raggiunge la soglia del 6%

immondizia Torino

È giunta al Comune di Turi il 27 gennaio la comunicazione ufficiale dalla Regione Puglia avete come oggetto i dati sulla raccolta dei rifiuti solidi urbani. Dalla lettura, si evince che il nostro Comune ha superato la soglia del 6% che si doveva raggiungere entro novembre scorso per non dover essere soggetti all’aumento dell’Ecotassa per il 2014, un tributo che dobbiamo ancora pagare per il conferimento in discarica.

Per il consigliere Antonello Palmisano si tratta di un ottimo risultato, considerando il fatto che a Turi  non vi è ancora la differenziata porta a porta, prevista solo per le utenze non domestiche, e che culturalmente non è stata fatta ancora alcuna formazione a riguardo.  “Questo risultato è merito dei cittadini e degli uffici che sono stati dietro a tutte le opportunità, perché si è trattato di una reazione tempestiva alla Regione. Non è un grandissimo obiettivo, però è un importantissimo primo passo. Sento crescere l’esigenza, da parte dei cittadini, di fare la raccolta differenziata. Dalla coscienza ne sta nascendo un’esigenza. Tutti iniziamo a capire che abbiamo bisogno di farlo”.

Sempre sul tema dei rifiuti, Palmisano torna a toccare il tema dell’Aro, rispondendo alle affermazioni che Paolo Tundo aveva rilasciato al nostro giornale, in cui si domandava a che cosa servisse a Turi l’Aro, dato che la differenziata funziona benissimo con la Ditta Catucci e contestando anche l’aumento della tassa sui rifiuti. “Sull’Aro – risponde il Consigliere –  noi non potevamo decidere, abbiamo aderito perché così stabilisce una legge regionale. Non potevamo sottrarci. Inoltre, era un’ottima occasione per cominciare un percorso che non si era mai intrapreso, quindi non vedo perché ci saremmo dovuti opporre. Questo a cui Turi sta partecipando, è uno dei migliori bandi a livello europeo. È vero, ci saranno degli incrementi, ma questi sarebbero stati previsti da qualsiasi tipologia di contratto o di bando, per il semplice fatto che passando dalla raccolta indifferenziata con il classico cassonetto alla raccolta differenziata porta a porta, c’è un incremento sia di strumentazioni sia di personale che sicuramente deve avere uno specchio sull’economia di tutto il processo. In questo modo si ha il passaggio da una spesa passiva, poiché prima i soldi che pagavamo li seppellivamo letteralmente, a una spesa attiva, in cui i nostri soldi vengono reinvestiti e rimangono nella nostra economia. Le risorse sono in continuo ciclo, non si seppellisce più niente, tutto viene continuamente riciclato. Alla lunga, se questo processo diventerà davvero virtuoso, porterà ad un abbattimento dei costi”. 

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