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Tutto quello che c’è da sapere sull’Aro

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Gli ARO(Ambiti di raccolta ottimale) sono gruppi di paesi con caratteristiche alquanto  omogenee  creati dalla regione per gestire un unico appalto di servizi di pulizia strade e  raccolta e smaltimento rifiuti urbani.

In provincia di Bari sono stati emanati bandi completi da ARO 4(Gravina-capofila,Santeramo,Grumo,Toritto,Poggiorsini,Cassano,Altamura), ARO 2 (Modugno-capofila,Palo,Bitetto,Bitritto,Binetto,Giovinazzo), e dal nostro ARO 5(Gioia-capofila,Acquaviva,Adelfia,Casamassima,Sammichele,Turi).

Il bando dell’ARO 4 è stato predisposto dalla CONSIP, ente del ministero economia.

Quello dell’ARO 2(Modugno)  “redatto con il supporto della ESPER”, ente privato.

Il nostro  dell’ARO BA 5(Gioia)pure  “redatto con il supporto della ESPER” cioè sostanzialmente a responsabilità dei sindaci che compongono l’amministrazione dell’ARO, del presidente fra loro nominato e dei funzionari da loro nominati.

IL COSTO DEGLI APPALTI   A  BASE DI GARA

E’ identico nei i bandi dei tre ARO, e corrisponde a circa 110-115  euro  per abitante per ogni anno del servizio, sui cui chi concorre offre il ribasso.

ARO 4:  20 milioni 541 mila euro medie annue per 176.500 abitanti= 115x abitante

ARO 2:  13milioni 345 mila euro medie annue per 116.000 abitanti=116 per abitante

ARO  5:  11 milioni 597 mila medie annue  per 105.000 abitanti =110 per abitante.

Ovviamente ogni comune paga tramite l’ARO  in proporzione ai propri abitanti.

Tale corrispettivo si riferisce solo all’insieme dei servizi, con esclusione del costo dello smaltimento in discarica dei rifiuti indifferenziati e del  trattamento dei differenziati, che viene addebitato ad ogni singolo comune.

Ed è qui che iniziano  le storture.

COSTI DELLO SAMLTIMENTO, PREMI E PENALITA’ ALLE DITTE

Per incoraggiare l’aumento della differenziata in questi bandi vengono previsti premi alla ditta, se raggiunge un determinato obiettivo percentuale minimo, premio consistente in una percentuale del maggior risparmio che il comune ottiene per la minore spesa di smaltimento in discarica corrispondente alla percentuale in più di differenziata rispetto a quella minima prevista. Se al contrario la quota minima non viene raggiunta, alla ditta, in questi bandi viene addebitato il 50% dei maggiori costi di smaltimento in  discarica sostenuti dal comune a causa della  quantità in meno di differenziata rispetto all’obiettivo minimo  previsto.

Il capitolato Murge(ARO 4) fatto da  CONSIP, prevede un obiettivo minimo a regime (a partire dal decimo mese)del 65%  di differenziata, che se raggiunto da diritto ad un premio del 40% sui minori costi dovuti al supero dell’obiettivo minimo, premio che sale al 50% e al 60% al superamento rispettivamente del 70 e del 75% di differenziata.

Il capitolato  dell’ARO 2 Modugno  prevede un obiettivo minimo a regime (a partire dal secondo anno) del 70%, che se raggiunto  da diritto ad un premio del 50% dei minori costi di smaltimento rispetto all’obiettivo minimo, che diventa del 55% e del 60% se viene raggiunta  la percentuale di differenziata del 75% e dell’80%.

Il capitolato dell’ARO 5 Gioia  prevede obiettivo minimo di differenziata del 70% a regime, e premi rispettivamente del 50%,del 60% e del 75%   in caso di percentuali di differenziata del 70%, 75% e 80%.

ARO BA 5(Gioia):   PIU’ AUMENTA LA DIFFERENZIATA PIU’ COSTA IL SERVIZIO

Mentre nel capitolato dell’ARO Murgia  fatto dalla  CONSIP, ed anche in quello dell’ARO Modugno viene correttamente  precisato che il premio alla ditta, come si è appena spiegato, viene calcolato solo sul risparmio   di costi di smaltimento dovuto al dipiù di differenziata rispetto all’obiettivo minimo del 70%; invece stranamente nel capitolato  del’ARO Gioia si legge a pag.22, che se la ditta supererà l’obiettivo minimo di differenziata “consentendo all’ARO di ridurre i costi che avrebbe dovuto sostenere per lo smaltimento dei rifiuti indifferenziati,l’ARO riconoscerà al termine di ogni annualità il 50% dei risparmi aggiuntivi conseguiti “.

Manca cioè  l’indicazione del punto di riferimento per il calcolo del premio, punto di riferimento che, non venendo indicato nell’obiettivo minimo, consente di essere individuato in quella che è la percentuale di differenziata  raccolta da ogni comune antecedentemente alla partenza dell’appalto ARO, ed indicata nel cosiddetto ‘piano industriale per la gestione dei rifiuti dell’ambito’, espressamente richiamato nel capitolato a pag.5, quale strumento volto “a favorire economie di scopo verso l’appaltatore”. 

Vale a dire che grazie a questa inammissibile equivocità la ditta potrà pretendere da ogni comune il 50,60 e 80% del minor costo di smaltimento della quantità  di rifiuti che va dalla bassissima percentuale anteappalto(mediamente del 15-20%) al 70% ed oltre che si raggiungerà ogni ano; costo  che ogni comune “avrebbe dovuto sostenere”  da calcolarsi  con una ecotassa che ormai a regime diviene di 25 euro alla tonnellata in aggiunta al prezzo di discarica!  Per il che tutti i maggiori costi e fastidi dei cittadini per il porta  a porta  anziché vantaggi ai cittadini porterebbero (per altri nove anni!) enormi vantaggi alla ditta, con  lievitamento del costo del solo servizio ben oltre le previste  110 euro medie  pro capite annue; alle quali aggiungere il costo pro capite dello smaltimento della restante indifferenziata.

ARO GIOIA E  ARO MODUGNO:      L’ISOLA CHE NON C’E’

Nei  capitolati(identici) di questi due ARO l’art.20, subito dopo aver elencato le primadette varie percentuali di premialità scattanti al superamento dell’obiettivo  minimo del 70% di differenziata, aggiunge che   questo obiettivo    sarà “ridotto dal 70 % al 60 % in caso di ritardata realizzazione o consegna da parte dell’amministrazione comunale del Centro Comunale di Raccolta. In tal caso l’I.A. dovrà comunque collaborare con l’amministrazione comunale per agevolare la realizzazione del CCR o la rapida consegna da parte dell’amministrazione del Centro comunale di Raccolta debitamente autorizzato.”   

In tal modo accollando ai singoli comuni l’onere di predisporre una area e farla autorizzare, area che nessuno dei comuni delle due  ARO 5 attualmente possiede, dal momento che o manca del tutto oppure è privata, il che significa che o il comune la acquisisce (onerosamente…!) dalla ditta, per consegnarla alla ditta aggiudicataria dell’appalto, o  deve accontentarsi del 60%(anziché il 70%) di differenziata, r pagare pure la premialità alla ditta. Come dire che  o si viene scannati in un modo o in un altro.                                                                                  

Questa precisazione dell’art.20,che pare fatta apposta per garantire a diverse ditte attualmente appaltatrici di poter continuare a incassare anche senza far niente grazie all’affitto dei centri comunali di raccolta(che in genere gli si sono lasciati fare privatamente senza alcuna pattuizione, anche su suolo agricolo e abusivamente, in attività di RSU di esclusiva competenza comunale!), contrasta inammissibilmente col successivo art.22 che statuisce il rispetto della carta dei servizi adottata con delibere  della giunta regionale  n.194 del 2013, il cui punto 4.3.12  pone a carico della ditta l’onere della realizzazione del centro, comprensivo di viabilità di accesso carrabile e pedonale,piazzale, tettoia per i rifiuti pericolosi urbani, prefabbricato uso ufficio,ecc…

Detta disposizione dell’art.20  dei due capitolati differisce  col capitolato prediposto dalla CONSIP per l’ARO 4(Murge) ove a pag.54 si stabilisce che “nelle ipotesi in cui l’autorità comunale non disponga di un proprio CCR ovvero il CCR comunale non sia disponibile e operativo, la ditta si impegna a mettere a disposizione di ciascuna autorità comunale una piattaforma attrezzata a centro comunale di raccolta.” Quindi senza previsione di abbassamento dell’obiettivo di differenziata, e senza che debba essere il comune a vedersela con eventuali centri privati esistenti. Ed in una situazione, quella presente nei sei comuni della Murgia,  che nella stessa pagina del capitolato delle Murge viene chiarito presentare al momento solo 1 CCR attivo, a Santeramo, dei sei comuni.

ARO GIOIA E  ARO MODUGNO:        IL RIBASSO CHE NON CI SARA’

Dal momento che  mentre nel capitolato della CONSIP per l’ARO Murge la commissione(nominata dalla CONSIP) prevede   55 punti da assegnare ai vari aspetti tecnici del progetto presentato da ogni concorrente, ed altri 45 per l’entità del ribasso offerto; la gara predisposta  dall’ARO Modugno per il ribasso economico prevede solo 30 punti dei cento  che la commissione (nominata dagli amministratori dell’ARO medesima) assegnerà; e quella dell’ARO Gioia ne prevede solo  20 da assegnare al detto ribasso economico, restando tutti gli altri 80 assegnabili correlati alla valutazione dei diversi aspetti tecnici del progetto proposto da ogni ditta concorrente, ed anche qui  a discrezione di una  commissione nominata dalla stazione appaltante stessa che nell’ARO Gioia è rappresentata da tale Giuseppe Santoiemma che funge da direttore generale, nonché responsabile unico del procedimento nonché autore responsabile  degli atti di gara che risultano redatti solo “col supporto della ESPER”; a differenza del piano industriale di gestione della medesima  ARO Gioia sottoscritto da ben tre professionisti tecnici  della ESPER.

Ed è evidente che nessuno punterà su un buon ribasso,preferendo adoperarsi in vario modo per accaparrarsi gli 80 punti  per gli aspetti  tecnici dell’offerta,su cui la discrezionalità dei commissari è assai ampia, rispetto alla valutazione matematica delle offerte economiche.

OCCORRE

1)inserire la giusta precisazione del punto di riferimento della premialità nel contratto che verrà stipulato con la vincitrice dell’appalto ARO 5.

 2)Sorteggiare nelle ARO 2 e 5 i membri giudicanti, specie  per l’ARO Gioia i cui cittadini paiono essere stati ritenuti gli scemi della compagnia.

3)Per le medesime ARO 2 e 5 trovare il sistema(anche sospendendo l’aggiudicazione e rifacendo il bando) per accollare l’onere della predisposizione del centro di  raccolta alla ditta, come nel bando CONSIP. Ovvero privilegiare al massimo, ed in modo predeterminato ed uguale per tutti ad opera della commissione, attraverso interpretazione in tal senso, la dove possibile, dei vari aspetti tecnici da valutare, le ditte che presentano progetto che si accolla detto onere.

Biagio Elefante    

21 gennaio 2015  

Turi(ARO Gioia)

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