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Troppi soldi per la mensa!

Carmine Catalano

Torna a chiedere la parola tra le pagine del nostro giornale Carmine Catalano, membro del comitato Turi Futura. Questa volta, oggetto delle sue attenzioni e contestazioni è la mensa scolastica, con riferimento alla materna e alle classi quarte della scuola elementare, dato che i bambini delle altre classi non mangiano a scuola: “Già questa è discriminazione perché, anziché far mangiare tutte le classi dalla prima alla quinta, ne fanno mangiare a sorteggio una ogni anno”. Una volta entrati nel vivo della situazione, ci riporta dei dati venuti fuori da alcune sue indagini: a Turi il Comune spenderebbe circa 27 mila euro al mese per far mangiare più o meno 400 persone, tra bambini e personale scolastico. Moltiplicando questa cifra per i dieci mesi che compongono l’anno scolastico, il servizio costerebbe alle tasche comunali circa 270 mila euro l’anno. Di contro, la cifra che rientrerebbe sarebbe alquanto esigua: Catalano spiega che le famiglie pagano la mensa scolastica per i propri bambini in base a scaglioni di reddito stabiliti dalla Legge, la quale afferma altresì che il pagamento non è previsto per redditi fino a 14 mila Euro. A Turi, un buon 90% delle famiglie rientrerebbe in questa fascia, non pagando il servizio: questo in termini numerici si tradurrebbe in mille euro al mese, per un totale di 10 mila euro l’anno. In questo modo, “si spendono troppi soldi – afferma Catalano – soprattutto considerando il fatto che a Turi ci sono due cucine nuove che non vengono usate”.

Il problema risalirebbe agli anni ’80, quando fu emanata la legge che consentiva ai comuni di dare in appalto quei servizi che l’Ente aveva difficoltà a gestire, tra cui, per l’appunto, mensa e trasporto. Sì motivò l’iniziativa, sostenendo che così si sarebbe risparmiato più del 50%, quindi anche far mangiare i bambini sarebbe costato di meno. Secondo Catalano si sarebbe verificato il contrario.

E a questo punto inizia a fare qualche calcolo, con l’intento di dimostrare che utilizzando le cucine, il Comune risparmierebbe una cifra corposa, da poter riutilizzare a favore degli studenti che ogni giorno si spostano fuori Turi per andare a scuola: “Se io, Comune, ho due cucine e devo cucinare per 500 persone, mi bastano due cuochi che assumerò con contratto a termine per dieci mesi ad un costo complessivo di 30 mila euro ciascuno. Prendo anche due aiuti-cuoco per un totale complessivo di 30 mila euro e una figura che pulisca la cucina per 15 mila euro: arriviamo così ad una cifra pari a 105 mila. A servire ci sono i bidelli. Per gli alimenti stipulo convenzioni con le varie catene di distribuzione di prodotti alimentari e metto a disposizione un budget di 70 mila euro annui, che sommati al costo del personale ci portano a 175 mila euro. Per quanto riguarda il trasporto del cibo, si potrebbe pensare a prendere un furgone che costa circa 30 mila Euro e lo ammortizzo per dieci anni, andandomi a costare 3 mila euro l’anno. A questa somma, aggiungiamo le spese annuali per la benzina e la polizza per un totale complessivo di 5.500 Euro. Si assumerebbe anche un conducente, sempre con contratto a termine e per un totale di 15 Mila euro per dieci mesi. Il totale di queste spese ammonterebbe a circa 195 mila, una bella differenza rispetto ai 270 mila che il Comune butta via ogni anno”.

Un discorso simile secondo Catalano si potrebbe fare anche per il trasporto dei bambini: “ Per i due pullmini che la mattina fanno il giro per portare i bambini a scuola il Comune spende circa 20 mila Euro l’anno. In 5 anni sono circa 100 mila Euro, cifra con la quale io me li compro due pullmini. Allora perché non investire questi 100 mila euro con ammortamento di dieci anni, spendendo 10 mila euro l’anno?”

Indipendentemente dalle amministrazioni, la colpa sarebbe dei dirigenti “che non si vogliono assumere le responsabilità e delegano – ci dice – Qui dovrebbe intervenire la politica, che spesso non lo fa”.

Conclude con l’appello all’attuale Amministrazione: “Io come comitato Turi Futura chiedo che si rivedano tutti i costi di gestione della mensa ed anche la parte discriminante che vede mangiare solo la quarta. Noi chiediamo una revisione dei costi e che si valuti la possibilità di aprire le due cucine e fare contratti annuali, dato che sarebbe meno oneroso e permetterebbe di risparmiare per altre necessità”. 

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