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Aro Ba/5: a che serve se paghiamo di più?

Il consigliere Paolo Tundo

Il consigliere Paolo Tundo boccia l’Amministrazione Coppi. “Insufficiente. Da quattro per non dire zero”. Diversi e già noti i cavalli di battaglia dell’opposizione “tundiana”, dalla non condivisione della “politica delle tasse” a cui si sarebbe dovuta contrapporre una “politica dei finanziamenti”, al piano delle opere pubbliche, a suo dire “tutto di Gigantelli”, per poi passare attraverso il mancato attivismo sulle tristi vicende della sanità locale e l’utilizzo dei “soldi dei cittadini per la scuola e per il sociale”. Eppure, se fino ad ora avevamo creduto che i tormentoni fossero sempre gli stessi, ci sbagliavamo di grosso. Tundo ha un altro asso nella manica, che viene fuori quasi inaspettatamente, vista la stima politica che aveva riservato in un consiglio comunale al consigliere di maggioranza Antonello Palmisano, delegato all’Ecologia. Ebbene sì, oggi nel libro nero di Paolo Tundo ci finisce anche Aro Ba/5, il primo bando di gara “verde” relativo ai rifiuti, che mette insieme i comuni di Gioia del colle, Acquaviva delle fonti, Adelfia, Casamassima, Sammichele di Bari e Turi.

Se Palmisano ai nostri microfoni ne aveva esposto i vari vantaggi, sia in termini ambientali che economici, secondo Tundo, Aro è un principio bellissimo sulla carta, ma nel concreto poco vantaggioso. “A che serve – ci dice – se la differenziata funziona bene con Catucci? Perché non si sono lasciate le cose come stavano?” Ma ad avvelenare ancora di più un dente già assuefatto non è tanto il principio quanto la moneta: “Quando ho visto che così aumenterà la Tari, mi sono detto, lasciamola a Catucci! Catucci già la fa pagando meno, così andiamo solo a pagare di più. – e aggiunge – I giovani si lasciano incantare dalle carte, agiscono d’impulso. Io mi sarei fermato un attimo”.

Infine, per stemperare, gli chiediamo cosa si augura per il 2015. Sempre lo stesso, meno tasse, più finanziamenti. E “pungolerà”, caro Sindaco, pungolerà!

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