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Pasquale Del Re e i Discjadisce per parlare di dialetto

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Casamassima – Per la giornata nazionale delle lingue locali le Pro Loco di Peucetia organizzano un evento speciale.

Le Pro Loco di Acquaviva delle Fonti, Casamassima, Gioia del Colle, Sammichele di Bari e Turi stanno ultimando i preparativi per l’evento “Dialettando in Peucetia”, uno spettacolo di poesia, prosa, musica e arte, tutto in dialetto, o meglio, come recita il sottotitolo, “accóme t’e’ fatte mamete!”

La nascente PEUCETIA infatti, rete delle Pro Loco appartenenti all’omonimo SAC, partecipa alla “Giornata nazionale del dialetto e delle lingue locali”, organizzata in tutta Italia da tre anni dall’UNPLI (Unione Nazionale Pro Loco d’Italia) come strumento per difendere un bene che rischia di sparire se non coltivato e studiato con passione ed interesse.

Quest’anno si parte da Casamassima venerdì 16 gennaio alle ore 19.30 presso la sala Imperial in viale Libertà con una serata ad ingresso libero e scandita dall’alternarsi di poesie e prosa nei vari dialetti con la partecipazione di interpreti ed esperti dialettologi della area metropolitana barese, accompagnati da momenti di musica popolare

a cura de I Musicanti del Paese Azzurro.

Presenterà la serata Giacomo Loconsole, grande appassionato e conoscitore dei dialetti locali. Rappresenteranno Acquaviva delle Fonti Giovanni Tria e Franco Zito, Sammichele di Bari avrà la voce invece di Candido Daresta e Stefano Mallardi, mentre nel dialetto di Turi si esibiranno Pasquale Del Re e l’associazione culturale Discjadisce. Per Gioia del Colle, Dina Montebello. Più corposa la presenza casamassimese giocando in casa, i bambini del 1° e 2° Circolo Didattico “G.Marconi” e “G.Rodari”, Giuseppe Emilio Carelli, Mariagiovanna Nitti, Lucrezia Sansolino, Pierino Castellano, Peppino Castellano e Paolo Pastore. Anche i baresi faranno una comica incursione con Domenico Daugenti e lo stesso Giacomo Loconsole. Le parole saranno scandite dalle note de I Musicanti del Paese Azzurro, gruppo folkloristico casamassimese, che suoneranno vari componimenti appartenenti all’area metropolitana barese e anche pugliese.

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“Per questa volta – ci spiega Virginia Polignano, presidente della Pro Loco Casamassima – l’evento si svolgerà nel nostro comune, a noi l’onore e il privilegio di ospitarne la prima edizione, ma l’idea è quella di trasferirla ogni anno in un comune diverso fra le Pro Loco aderenti al Sac Ecomuseo di Peucetia. Poi un domani chissà potremmo allargarla a tutti i comuni dell’area metropolitana barese. Le Pro Loco si stano riunendo proprio in queste settimane con l’obiettivo di fare rete e fronte comune per la tutela e promozione delle unicità locali, siano esse materiali o immateriali.”

L’Italia intera si appresta quindi a celebrare le miriadi di lingue locali, patrimonio infinito di storia e tradizioni, con azioni concrete quali raccolta di libri in e sui dialetti, di testimonianze video ed audio, convegni, rappresentazioni teatrali, letture pubbliche di poesia, giochi di strada, ecc. Le Pro Loco sono da sempre impegnate in questa attività di recupero e tutela di saperi e tradizioni che oggi più che mai rischiano di scomparire.

Uno dei primi risultati tangibili dell’istituzione della “Giornata nazionale del dialetto e delle lingue locali” da parte dell’UNPLI è stata la nascita del Premio Nazionale “Salva la tua lingua locale” realizzato dalla stessa UNPLI e Legautonomie Lazio in collaborazione con il Centro di documentazione per la poesia dialettale “Vincenzo Scarpellino”, il Centro Internazionale Eugenio Montale e l’EIP (Scuola Strumento di Pace). Questo Premio ha l’obiettivo di salvaguardare e valorizzare i patrimoni culturali locali e le espressioni linguistiche di tutto il territorio italiano. Le premiazioni dell’edizione appena conclusa si terranno il prossimo 6 febbraio a Roma in Campidoglio

“Anche un piccolo gesto è importante per contribuire alla salvezza dei dialetti e delle lingue locali d’Italia – ha affermato Claudio Nardocci, il papà di tutte le Pro loco di Italia – Siamo infatti convinti che le piccole azioni, compiute da ogni singola persona, sono fondamentali ed imprescindibili per la salvezza, per la conservazione del patrimonio linguistico locale. E devono essere attuati da ognuno di noi, adesso, perché non possono essere rinviati, pena la scomparsa definitiva delle lingue locali che abbiamo ereditato dai nostri nonni e nonne e dai nostri padri e madri. Non possiamo delegare questo compito allo Stato, agli enti locali, che comunque dovranno essere stimolati e coinvolti, e che lo saranno a maggior ragione se noi saremo capaci di compiere piccoli gesti moltiplicati per milioni di persone.”

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