L’Euro, il più grande crimine
“Se quindici anni fa ci avessero proposto un contratto per vendere, in esclusiva, le nostre ciliegie “Ferrovie” a dei commercianti europei che esportano in tutto il continente e in cambio ci avessero promesso un prezzo più alto per il conferimento del nostro prodotto, non avremmo accettato senza esitazioni?
E se una volta firmato il contratto, ci fossimo accorti che questi commercianti, invece di valorizzare le nostre “Ferrovie”, le mischiano con ciliegie straniere di bassa qualità, le portano alla stufa e ci pagano meno di quanto promesso, non ci sentiremmo traditi? Saremmo, quindi, degli stupidi a non voler uscire da questo sistema, che non ci fa guadagnare il giusto e calpesta la nostra dignità. Questo paragone vale più delle tante parole che si possono spendere sulla questione euro.” – ci spiegano in una nota ufficiale gli attivisti del Movimento 5 stelle di Turi, in occasione della raccolta firme per indire un referendum contro l’Euro, un’iniziativa di livello nazionale a cui i turesi possono dare il proprio contributo recandosi, provvisti di documento, presso l’ufficio elettorale del Comune di Turi ai seguenti orari: dal Lunedì al Venerdì dalle ore 8,30 alle 13,30 e il pomeriggio solo il Martedì dalle ore 16,00 alle 18,00.
Ci hanno fregato – proseguono –- ci avevano promesso che, aderendo alla moneta unica, ci avremmo guadagnato e saremmo stati meglio. Al contrario il sistema euro ha danneggiato la nostra economia, avvantaggiando solo quella tedesca. La nostra fiducia è stata tradita: la moneta unica e la Banca Centrale Europea, al posto di aiutarci, ci hanno ingabbiato e ci stanno soffocando sempre più”.
Da qui nasce l’esigenza, secondo i pentastellati, di trovare una via di fuga dalla moneta unica e di riconquistare la libertà tramite la sovranità monetaria ed economica: “E’ per questo che dobbiamo uscire al più presto dal sistema euro. Con completa sovranità monetaria e l’ausilio di una moneta nazionale riavremmo uno strumento adatto alla nostra economia e potremo finalmente essere liberi di decidere quante risorse investire per lo sviluppo intelligente del nostro Paese. Potendo creare moneta, e quindi spendendo a deficit, un stato può infatti immettere ricchezza all’interno del settore “non governativo privato” come aziende e servizi. Il settore privato, infatti non può in nessun modo creare moneta e quindi ricchezza, può soltanto spostare denaro da un privato ad un altro. Un esempio pratico è quello della costruzione di una scuola o di un ospedale, stampando autonomamente moneta o emettendo titoli di stato si potrebbe infatti garantire ricchezza per una azienda che commissiona il lavoro (costruzione scuola) e che di conseguenza può creare posti di lavoro e quindi crescita.
Tutto questo attualmente non avviene perché lo Stato per ottenere moneta è costretto a chiedere letteralmente un prestito a tasso imposto direttamente alla banca centrale europea. Lo Stato quindi sarà sempre in costante debito con le banche dell’euro zona e si ritroverà costretto a tassare sempre di più il proprio popolo. Purtroppo il criminoso sistema economico europeo prevede che tale costruzione/opera potrà essere avviata solo se rientra nel famoso diktat del 3% deficit-pil. In buona sostanza lo Stato non può spendere in investimenti (quindi creando posti di lavoro) più di quanto incassa dalle tasse. Va di per se, che se vorrò investire o dovrò coprire la spesa pubblica dovrò tassare maggiormente.
Ai tempi della Lira, e quindi della moneta sovrana, l’unico debito che lo Stato possedeva era quello con se stesso perché lui stesso era colui che creava la moneta. E’ evidente, quindi, che il debito pubblico (così volgarmente chiamato dagli eurocrati) è insignificante quando è lo stesso stato a creare la moneta. Tutto questo è una morsa senza fine e non ha senso. Debito Pubblico e Inflazione sono solo degli spauracchi creati dalla nuova cultura degli speculatori finanziari per giustificare l’adozione della moneta unica, vantaggiosa solo per poche migliaia di persone che detengono ricchezza in tutto il pianeta.
In merito all’inflazione, infatti, nel 1980 l’Italia generò un picco d’inflazione del 21% coincidente con il più alto tasso procapite/famiglia del 25%. I luminari dell’euro zona hanno portato l’inflazione a limiti da prefissi telefonici che però hanno coinciso con un risparmio attuale procapite/famiglia del 6%. In buona sostanza da essere il paese più risparmiatore siamo diventati un paese dirottato alla povertà con addirittura la sempre più vicina deflazione”.
Segue l’appello dei grillini ai turesi: “Il sistema Euro ha fallito, ed è per questo che chiediamo il vostro contributo per indire il referendum sull’uscita dall’euro. Ad ogni modo per qualsiasi tipo di dubbio o domanda potrete consultare il sito www.fuoridalleuro.com , dove troverete delle sezioni dedicate che vi spiegheranno su come sia possibile uscire dalla moneta unica. Pertanto invitiamo tutti i cittadini turesi ad apporre la propria firma per indire un referendum consultivo per uscire dall’euro. Riprendiamoci la nostra sovranità economica e monetaria!”