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Cultura

Ultimo appuntamento nella Grotta di Sant’Oronzo

Storia di Giuseppe il Falegname

Non poteva concludersi nella maniera migliore, la tre sere tutte dedicate alla Sacra Famiglia, presso la Grotta di Sant’Oronzo, a Turi. Tanti, nonostante le temperature poco piacevoli, hanno seduto i gradini che portano giù in grotta ed assistito, nella serata dell’Epifania, 6 gennaio, alla rappresentazione teatrale “Storia di Giuseppe il Falegname”. Come per i precedenti appuntamenti, a dare il benvenuto agli artisti e a tutti i presenti, Alberto Lenato, presidente dell’Associazione Nazionale Bersaglieri “Alessandro Pedrizzi” di Turi, gestori della grotta e organizzatori degli eventi.

Storia di Giuseppe il Falegname

Siamo giunti alla terza serata, quella conclusiva, tutta dedicata alla terza figura, non ultima per importanza, della Sacra Famiglia: San Giuseppe. Non poteva che essere raccontato nella maniera migliore, se non dalla maestria di Vito Lopriore, che ne ha curato i testi, e Michele Jamil Marzella, che ha trascinato i presenti con il suo arrangiamento musicale, lungo un percorso di emozioni e di sensazioni che giungono dritte al cuore e da qui, completano l’anima.

“Il racconto della vita di Giuseppe il falegname è tratto dai Vangeli Apocrifi e nello specifico dai Vangeli dell’infanzia, frutto del laboratorio teatrale Talking lands II (2012/’13)” – è stato spiegato in apertura. Il monologo portato in scena nell’atmosfera unica ed emozionante della roccia, narra la vicenda del falegname di Betlemme da un punto di vista inedito e particolarissimo, offrendo un quadro completo della figura del Santo e celebrandone la mitezza e la straordinaria umanità. Nel racconto si assiste ad una sorta di ridefinizione del ruolo fondamentale di Giuseppe nella vicenda terrena del Cristo. Giuseppe, dunque, è l’uomo giusto, interiormente preparato al messaggio nuovo, inatteso e umanamente incredibile, che gli verrà dall’altissimo e come Maria non subisce il progetto salvifico di Dio, ma lo accetta in piena libertà, proferendo in silenzio, il proprio “fiat”: il sì di un uomo che a pieno titolo è invocato quale “Provvido Custode della Divina Famiglia”.

A fare da collettore, la tromba di Michele Jamil Marzella, che ha trasportato i presenti sulla “Via del possibile”. Uno spettacolo unico, che ha trascinato, anche se ascoltato a occhi chiusi, che ha conquistato dalla prima all’ultima battuta, dalla prima all’ultima nota, il pubblico in Grotta e chiudendo così, in maniera emozionale, la lunga parentesi degli eventi natalizi.

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