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La Coldiretti a Bisceglie

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All’orizzonte una sola parola: Expo 2015. E la Coldiretti sta già guardando dal lato del progresso. Lo ha dimostrato, lunedì 24 novembre con un convegno che ha raccolto consensi e tanti propositi. A seguirlo, Domingo Colapietro, segretario della sezione di Turi, che vi ha partecipato all’indomani della Festa del ringraziamento.

Domingo Colapietro con Gimmi Ghione

“Sta crescendo l’attenzione nei confronti di quello che certamente sarà il grande appuntamento del 2015 per il nostro Paese e la Puglia si sta preparando all’esposizione universale in maniera scomposta e scoordinata. Ogni singolo ente, istituzione scolastica, organizzazione sta profilando la propria partecipazione in solitudine, mostrando un’immagine frammentaria e poco rispondente alla realtà. Perché la Puglia spesso ferita da calamità naturali ed emergenze, spesso sfruttata da criminali che hanno fiutato e approfittato del business dell’agroalimentare, spesso offesa da chi ne sfrutta l’immagine e ne distrugge le qualità ambientali, resta la terra dell’accoglienza e della bellezza, capace di rappresentare il sogno per tanti giovani innovatori che trovano ormai più affascinante l’agricoltura rispetto ai mestieri fino a poco tempo fa, considerati ‘blasonati’”. Così il Presidente di Coldiretti Puglia, Gianni Cantele, ha aperto i lavori dell’ExpoExtraTour Puglia, organizzato in collaborazione con la Fondazione Orizzonti, presso le Vecchie Segherie Mastrototaro a Bisceglie. Contro le frodi alimentari e in difesa della qualità dei prodotti e del “made in Italy”, si muove la Coldiretti di Puglia, che guarda all’Expo 2015, come una “vetrina”promozionale di portata mondiale. Di “Cibo giusto: legalità e responsabilità” si è discusso con ospiti di diverso spessore, moderati da Giuseppe De Tomaso, direttore de La Gazzetta del Mezzogiorno

“La sicurezza alimentare interessa gli agricoltori, l’industria di trasformazione, ma anche chi vende il prodotto e chi lo acquista. È una partita di civiltà e di tutela dei cittadini e dei consumatori. E riguarda tutto il mondo, anche se vi sono sensibilità differenti. La cultura e la conoscenza del cibo e l’arte di saperlo valorizzare partendo da prodotti del nostro territorio sono gli elementi che hanno portato il Made in Italy ad affermarsi a livello mondiale” – sono state le parole di Gianni Fava, Assessore all’Agricoltura della Regione Lombardia. Per l’Assessore Fava una delle missioni di Expo è riportare l’attenzione del pianeta sul cibo, sulla qualità e sulla tutela delle produzioni. “L’Expo è l’occasione più importante che il Paese avranno per i prossimi vent’anni per mettere al centro il ruolo del comparto agroalimentare – ha spiegato Ettore Prandini, Vicepresidente Nazionale Coldiretti – considerato che questo settore è l’unico che, in un periodo di grande difficoltà, ha tenuto sia sotto il punto di vista economico sia in termini occupazionali. Se lo rafforziamo ulteriormente, può essere la chiave di volta per l’uscita definitiva dalla crisi economica e per rilanciare, con forza, il ruolo che l’agricoltura ha in questo paese, ruolo che spesso e volentieri è sottovalutato”. “I problemi da affrontare sono tre – ha quindi aggiunto Gian Carlo Caselli, Presidente del comitato scientifico Fondazione Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura e sul sistema agroalimentare – il primo è il cosiddetto ‘Italian sounding’, che fattura 60 miliardi di euro l’anno, con l’imitazione e la falsificazione di prodotti italiani a opera di aziende straniere, ma anche di italiane localizzate all’estero. Il secondo – ha proseguito – è l”Italian laundering’: marchi famosi acquisiti da altri rispetto a originari proprietari e, alcune volte, svuotati di qualità, sono pezzi interi della nostra economia che si perdono”. Terzo e importante fattore, ha concluso riguarda il fatto che – “noi paghiamo molti alimenti stranieri, polpa pomodoro cinese, carne maiale dell’Est, e questi costituiscono ingredienti che finiscono nei prodotti italiani. È praticamente impossibile riconoscere la presenza nel prodotto italiano degli ingredienti stranieri, la loro provenienza, la loro qualità e quindi la pericolosità per la salute. Vengono utilizzati all’insaputa dei consumatori, che non sanno nulla. Quindi è indispensabile la trasparenza delle etichette: la tracciabilità è garanzia per salute”.

“Expo 2015 – ha spiegato Francesco Boccia, Presidente Commissione Bilancio della Camera – è un’opportunità che non deve e non può rimanere circoscritta alla sola città di Milano, ma deve coinvolgere l’intero Paese con l’obiettivo prioritario di ripartire dai territori e nei territori. E la tappa di Bisceglie dell’ExpoExtraTour Puglia serve a valorizzare il Made in Italy, utilizzare Expo come strumento di attrazione per favorire investimenti globali nel nostro Paese, incrementare le esportazioni nel campo agroalimentare e rimettere in moto il mercato interno. La politica tutta – ha concluso Boccia – ha il dovere di tutelare un’iniziativa così importante per l’economia del nostro Paese, vigilare sulla correttezza dei processi legati a Expo, garantendo legalità e trasparenza. Su Expo 2015 abbiamo puntato tutti, senza distinzione politica alcuna, non possiamo farne una questione di bandiere o di appartenenza partitica”.

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