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Fabrizio Resta manifesta con Cgil, Cisl e Uil a Roma

FIOM ROMA

Il coordinatore del circolo SEL di Turi, Fabrizio Resta, si è recato a Roma per prendere parte alla manifestazione nazionale dei lavoratori pubblici, organizzata l’8 novembre scorso da Cgil, Cisl e Uil, con il seguente punto all’ordine del giorno: “In piazza per difendere i servizi ai cittadini e il salario dei lavoratori”.

Gentile dott. Resta, l’8 novembre si è recato a Roma per una manifestazione nazionale dei lavoratori dei servizi pubblici. Può spiegarci di cosa si è trattato?

“Prima di tutto Sig. Resta. sono laureato, è vero, ma le etichette mi piacciono solo sui prodotti commerciali. L’8 Novembre è stata la massima espressione della dignità di decine e decine di migliaia di lavoratori e lavoratrici dei servizi pubblici, ma anche studenti e numerosi pensionati, che in modo pacifico e in un clima anche allegro, si mobilitano per chiedere un cambiamento rispetto alle politiche del governo. È l’unico strumento che abbiamo per contrastare la costante aggressione che avviene sul terreno della democrazia, degli elementi fondamentali per la dignità dei lavoratori che sta attuando Renzi. Non è possibile decidere il loro futuro e le loro retribuzioni a prescindere dalle esigenze dei soggetti che, lo ricordiamo, continuano a rappresentare servizi fondamentali per tutta la cittadinanza. La legge di stabilità, invece, va proprio in questa direzione, perchè in realtà taglia. Taglia i lavoratori pubblici e taglia i servizi. L’8 Novembre serve per risvegliare una speranza di un futuro; affinché la crisi non la paghino i soliti noti”.

Quali erano i motivi della protesta?

“I lavoratori di ben dodici categorie di Cgil, Cisl e Uil, comprendendo persino delegazioni dei lavoratori delle forze di polizia sono stanchi di essere criminalizzati come casta di privilegiati fannulloni, garantiti da un posto fisso e da un sindacato che li tutela a prescindere. La spesa per il personale è sceso in 5 anni di oltre 9 miliardi mentre la spesa complessiva è comunque salita di 14. Questo significa che la legge di stabilità si fa beffe del lavoro pubblico e per coprire l’incapacità di garantire i servizi blocca gli stipendi già fermi da sei anni e tutela gli sprechi e le sacche di privilegio. In piazza c’erano anche precari al quarto anno di tirocinio ancora oggi ignorati. Così facendo non si esce dalla crisi ma la si acutizza. Bisogna invece fare dell’istruzione il nostro “petrolio”, investire sulle competenze, investire su Università, ricerca e conoscenza che deve continuare anche dopo l’assunzione, ma specifico del settore d’appartenenza. Serve sbloccare salari e carriere ma soprattutto equiparare i contratti. Oggigiorno ci sono lavoratori esterni o privati che fanno lo stesso lavoro ma con diritti e salari inferiori. Soprattutto serve riorganizzare i servizi affinchè siano più efficienti e che siano più vicini alle esigenze dei cittadini”.

Cosa l’ha spinta a partecipare?

“Lavoro presso il reparto Malattie Metaboliche Genetiche dell’Ospedale Giovanni XXIII e tra i vari compiti che svolgo, i più rilevanti sono le esenzioni per le malattie rare e gli screening neonatali di tuttala Regione Puglia.E’ necessario effettuare una diagnosi il più precocemente possibile con mezzi il meno invasivi possibili. Per questo motivo si effettua lo screening neonatale, all’incirca il terzo giorno di vita, consistente in un prelievo dal tallone eseguito dal centro di nascita che successivamente viene consegnato presso di noi e analizzato. Se c’è qualcosa che non va è fondamentale intervenire immediatamente. Prima viene fatta la diagnosi, prima si può intervenire e meglio e più “normale”, sarà la vita di colui che è affetto da malattie metaboliche rare. Per questo motivo è in procinto di partire lo screening neonatale “allargato” che comprenderà, oltre alla Fenilchetonuria anchela Neurofibromatosi, fino ad arrivare, col tempo, a comprendere ben 40 malattie rare che attualmente non vengono prese in tempo e condannano molti bambini a vivere con serie disabilità e a volte, non vivere.  Ma naturalmente, la diagnostica va di pari passo con la ricerca e con il mettere a disposizione dei fondi per poter allestire laboratori specializzati. Servono attrezzature, personale infermieristico, amministrativo e di laboratorio. La rarità di queste malattie comporta però il rischio di venire ignorate. La legge di stabilità fa proprio questo: obbligherà ai tagli del personale, che ridurrano standard di prestazioni. Perchè togliere il futuro a questi bambini? perchè far pagare a loro la crisi quando si possono eliminare gli sprechi? Bisogna capire che non si vive solo di finanza. Ecco, sono andato per i “miei” bambini, perchè una logica politica eccessivamente economicistica, non finisca per soffocare bisogni che parlano un linguaggio diverso dai numeri”.

Sono in programma altre manifestazioni del genere?

“I segretari generali della Cgil, Cisl e Uil si sono riuniti dopo la manifestazione per decidere azioni future. Compito di un sindacato non è fare ostruzionismo ma chiedere e lottare per i diritti dei lavoratori e delle lavoratrici. Se da parte del governo, come auspichiamo, ci sarà apertura e disponibilità al confronto, non vedo motivo di continuare a manifestare, altrimenti noi saremo ancora li a manifestare. Per ora, la prossima tappa è lo sciopero generale del 21 Novembre a Napoli e ancora una volta ci uniremo a tutte le altre categorie di lavoratori e lavoratrici allo scopo di far sentire le nostre ragioni”.

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