Archivio Turiweb

La Voce del Paese – un network di idee

Politica

Il “lusso” di una multa in un paese ridotto alla fame

Multa

A Turi è guerra: vige lo stato di Polizia… Municipale. Una battaglia combattuta non a colpi di olio di ricino e manganello, ma con il sale delle multe. Pare che la Buffetti abbia incrementato il suo fatturato a furia di stampare blocchetti per il Comune di Turi. Pare che, ma pare proprio di sì, che i commercianti vessati stiano preparando la controffensiva, dovendo scegliere tra le multe e le tasse di Menino. Insomma si combatte quartiere su quartiere, mentre l’ “esercito” Municipale avanza. Eppure molti agenti sono sull’orlo dell’esasperazione, hanno paura e vorrebbero disertare o preparare l’ammutinamento: “Perché dobbiamo pagare tutti e consentire che si sporchi la divisa per colpa di un…?”.

Non c’è coprifuoco e nessuna tregua è concessa. È strage di multe. Unitamente al massacro delle tasse, si è decido dunque di tenere in “vita” i turesi col metodo dell’accanimento “terapeutico”… terapeutico solo per le casse comunali e per la Polizia Municipale.

La ribellione monta non solo sui social network, l’argomento multe indiscriminate tiene banco ovunque. Tutti contro il vigile ligio e inflessibile, che ha deciso di battere il record di multe spiaccicate come una condanna a morte, sui tergicristalli delle auto. Anche di chi per esempio sta scaricando la merce per rifornire la propria attività commerciale. O chi sosta un attimo per accompagnare il figlio a scuola. Un carpentiere stava scaricando i tufi: neanche il tempo di posarne uno da 30 Kg per terra… ecco fanno 84 euro!

È stata multata un’auto con bambina all’interno e le frecce di emergenza lampeggianti. A nulla son servite le preghiere della piccola: “Papà è andato un attimo in farmacia, non c’è parcheggio… sta arrivando!”. Ecco la medicina che sistema tutto: Toh! 60 euro pure a te!

A nulla servono i cartelli posati sul cruscotto o i segnali di emergenza. Non c’è fischio o preavviso: a un salumiere che stava scaricando materie prime, la multa è caduta come un meteorite, a tradimento: gliel’hanno sparata con la stessa violenza del colpo di un cecchino mimetizzato dietro la trincea. Il vigile è sparito in un attimo, senza nemmeno avere il coraggio di esporsi all’inevitabile confronto.

I turesi vivono nel terrore, per questo venerdì 7 novembre, molti commercianti hanno preteso e ottenuto un incontro urgente con l’assessore Gianvito Pedone, in aula consilare. Un tavolo di discussione che alla fine si è rivelato inutile, una presa in giro. Accanto a Pedone, muti senza aprir bocca, Notarnicola e Camposeo. Seduti dalla parte del pubblico, muti anche loro, Caldararo, Orlando e Tardi.

Gli esercenti che vivono l’incubo della multa chiedono solo buon senso e tolleranza verso i lavoratori, per chi non può continuare a guadagnarsi la pagnotta per pagare le contravvenzioni. Tolleranza verso chi rilascia un cartello con su scritto “Sono in farmacia, torno subito!”. Tolleranza per chi scarica le merci, quindi lavora.

L’ha presa anche l’ing. Cicale, che oltre alla multa, anche la beffa di una battutaccia da caserma: “Nun me ne freche nudde a me? Cicale o cavalette, nun me ne freche nudde!”.

Ma gli agenti della Polizia Municipale non sono più il biglietto da visita di una comunità? Siamo lontani anni luce dall’immagine candida, ma professionale del vigile a cui Totò domandava: “Noio..volevam savoir…”.

I vigili non infliggono solo multe, ma rilasciano informazioni, proteggono i più deboli, sorridono alle mamme che accompagnano i propri piccoli a scuola, un esempio per i bambini che dentro quelle mura spesso fatiscenti e inagibili, si preparano a essere classe dirigente di un futuro si spera migliore del nostro presente.

Oltre all’impotenza dell’assessore, dobbiamo prendere atto, ancora una volta, dell’atteggiamento pilatesco di un sindaco Coppi (ricordate lo scandalo Lenato?), che pure avrebbe il potere di affidare altre mansioni ai dipendenti comunali che non si mostrano educati nelle pubbliche relazioni, verso i cittadini che sono i primi datori di lavoro, sì tenuti al rispetto delle norme, ma legittimati a rivendicare il massimo della qualità dei servizi.

La vera beffa è che sono stati eliminati gran parte dei divieti si sosta e di fermata nel centro cittadino, a tutto svantaggio dei locali commerciali e dei malcapitati clienti che cadono nella trappola della multa incombente. Una scelta folle e incomprensibile, della quale dovrà darne conto il delegato alla viabilità di questa amministrazione. Una scelta che non si giustifica davanti alla totale assenza di parcheggi e alle strade indecorose e tempestate di crateri. Davanti ai cantieri infiniti e gonfiati, ai finanziamenti per opere pubbliche persi.

I cittadini non hanno solo doveri da rispettare, ma anche diritti da rivendicare.

Stando al diritto italiano (ma anche europeo), la multa dovrebbe avere una funzione riparatoria o preventiva.

Cari amministratori, prima di “riparare” i cittadini, torturandoli con multe e tasse, abbiate rispetto per chi si guadagna da vivere ingoiando lacrime di sudore ogni giorno, ogni ora, ogni minuto della sua sfortunata esistenza. Abbiate rispetto per i le casse pubbliche. Prima di “riparare” i cittadini, siate per loro di buon esempio, utilizzando quei soldi pubblici per consegnare strade degne di un paese civile e un piano della viabilità degno di un assessore competente.

Prima di concederci/vi il “lusso” di una multa, guardatevi… ancora una volta state facendo i forti con i deboli, e i deboli con i forti. Che il poliziotto impugni un manganello, o una multa, fa poca differenza: aveva ragione Pasolini, manifestanti e poliziotti sono tutti “figli di poveri”. E voi potenti, cari amministratori, avete ridotto Turi alla guerra tra poveri. 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *