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“Ciao Don”

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Nonostante il calore della serata, la luce della Chiesa, l’affetto dei presenti, è stata una domenica di grandi commozioni, quella che lo scorso 9 novembre la Parrocchia Maria SS. Ausiliatrice ha vissuto.

L’ultima celebrazione di Don Maurizio Caldararo ha chiamato tantissimi fedeli, turesi e amici, a condividere con il Parroco, questo importante momento.

Sempre con la sua grande forza, con grande carisma e parole dolci e ferme, Don Maurizio ha parlato alla sua comunità, di cui è stato guida per dieci anni e che non ha potuto mancare a quella che è stata la serata degli arrivederci. Non era un addio, ma un saluto a chi, con grande forza e capacità, ha accompagnato la parrocchia per tutti questi anni, attirando tantissimi ragazzi e facendo loro vivere il vero spirito della Chiesa, della famiglia, della comunità cristiana.

“La Chiesa è chiesa se tu, coro, sai cantare le lodi del Signore; la Chiesa è chiesa se tu, scout, ti adoperi per chiamare a te ragazzi e per insegnare loro il piacere della condivisione e non per avere un locale; la Chiesa è chiesa se tu, banda, suoni per il Signore e non per la tradizione; la Chiesa è chiesa se tu, fedele, porti il Signore nella tua casa; la Chiesa è chiesa se tu, parroco, parli e ti fai immagine del Signore” – ha evidenziato Don Maurizio nella sua travolgente omelia. “La Chiesa siamo noi” – ha così continuato, riportando le parole di San Paolo, aggiungendo l’importanza di tutti a dare valore alla “Chiesa, perché è fatta dagli uomini, vero edificio del Signore, non dalle mura”. “Fate sì che ognuno sia testimone, rappresenti, viva il Signore e non l’immagine di se stesso, perché noi, nulla siamo!” – ha sottolineato, calcando il tono sull’essere “tutti una famiglia, da sostenere con la preghiera”.

Già a metà celebrazione, la Chiesa, gremita, fissava l’altare con gli occhi lucidi e tanti i fazzoletti che poi, al termine della Santa Messa, hanno asciugato le lacrime di chi ha salutato, con il cuore, Don Maurizio Caldararo. “Ti ringraziamo per essere stato un prete di periferia, sempre nell’ultima fila e al servizio di tutti, soprattutto di chi era in difficoltà, dei più umili” – ha aggiunto la catechista e maestra Mariantonietta Spada, leggendo una lettera a nome della comunità parrocchiale. “La scuola la ringrazia, per il suo grande impegno nei confronti dei piccoli, con il doposcuola per i bambini stranieri… noi ti ringraziamo per essere stato sempre attento e vicino con i più bisognosi”. “Grazie Don, grazie amico, grazie padre” – ha proseguito Renzo Di Pinto. “In dieci anni abbiamo costruito un filo che ci legherà per sempre e noi ti ringraziamo per tutto quello che è stato creato” – e con parole toccanti si è rivolto al parroco presentando un omaggio che la Parrocchia ha voluto fargli: una Casula.

Con gli occhi lucidi, una voce rotta dall’emozione, ha così preso la parola lo stesso Don Maurizio che ha sottolineato il grande sostegno e la grande fiducia che a lui, sin dal primo giorno, sono stati dati dalla comunità parrocchiale. “Sono consapevole dei miei tanti difetti e so anche che sono stato pesante!”. “Grazie di cuore a tutti, perché senza di voi, Don Maurizio non avrebbe fatto nulla”. Un nodo alla gola, il cuore colmo di commozione ha impedito a Don Maurizio di proseguire con il suo saluto, ma all’unisono, tutti i fedeli l’hanno applaudito, asciugando le lacrime che rigavano il viso.

Così, uno dopo l’altro, si è diretto a salutare per l’ultima volta Don Maurizio, ringraziandolo per tutto quello che in questi anni ha regalato alla comunità turese.

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